Il Senatore del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, che oggi ha depositato una interrogazione parlamentare ai ministri Alfano e Gentiloni su presunte procedure incostituzionali di modalità di voto dall’estero non garantite da libertà e segretezza, ha spiegato, raggiunto telefonicamente, i timori che lo hanno spinto a presentare l’atto.
“E’ come la corruzione, tutti sanno che ci sono irregolarità sul voto all’estero ma nessuno ne parla”, dichiara Crimi, che poi spiega: “In un normale seggio elettorale tutte le operazioni avvengono alla presenza di tante persone di diverse estrazioni e ciò rende praticamente impossibile che tutti possano accordarsi e compiere irregolarità. Nelle sedi estere – dove tutte le operazioni avvengono nei consolati – non esiste una regolamentazione e non è chiaro da chi e in presenza di chi vengono aperte, scrutinate e imbustate nella valigia diplomatica le schede votate”.
“Non me la prendo con i consoli o con tutte le persone che sicuramente svolgono le operazioni con la massima serietà – continua il senatore M5S – ma quali sono le garanzie su come si svolgono le operazioni di trasporto e di consegna del plico agli elettori? Siamo in grado di tracciare le schede per sapere se effettivamente quelle che arrivano al consolato siano state effettivamente compilate dall’elettore e non da altri? E l’elettore che non ha ricevuto il plico, come può sapere se il suo voto è stato conteggiato?”.
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