«Un risultato straordinario ma non sorprendente. La firma digitale ha finalmente dato un senso anche politico ai social. E proprio sui social la cannabis è conosciuta e apprezzata tanto quanto se ne criticano le proibizioni. Grazie alle 100.000 firme che in 24 ore hanno confermato convinzioni antiproibizioniste e avanti con firme e donazioni perché ogni firma ci costa un euro!» – dichiara Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente del comitato promotore referendum
«Gli italiani stanno dimostrando di voler cogliere una preziosissima occasione di partecipazione, di dibattito e di riforma. Oggi, come sempre, i referendum sono anche lotta per le regole e per l’informazione ai cittadini. Come promotori chiediamo che questo referendum non subisca discriminazioni per quanto riguarda i termini di tempo per il deposito delle firme» – dichiara Riccardo Magi (+Europa), membro del comitato promotore referendum.
Una straordinaria partecipazione dal basso che va contro allo stallo della politica e che mira con ottimismo al 30 settembre, data limite per la consegna delle 500.000 adesioni.
La raccolta firme per il referendum cannabis, che si terrà solo online al sito referendumcannabis.it, ha preso il via sabato 11 settembre dopo il deposito dello scorso 7 settembre presso la Corte di Cassazione da parte di un gruppo di esperti, giuristi e militanti, da sempre impegnati contro il proibizionismo, coordinati dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione e Antigone. Alla proposta hanno preso parte anche rappresentanti dei partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.