Caro amico, cara amica,
tu che hai la cittadinanza italiana puoi essere parte di un passo importante nella storia d’Italia, partecipando alla votazione sulla prima riforma costituzionale dopo 70 anni dalla nascita della Costituzione. La riforma della seconda parte della Costituzione che siamo chiamati ad approvare o disapprovare è la risposta ad una grave emergenza istituzionale nel Paese e il risultato di due anni di lavoro nel Parlamento italiano del legislatore XVII. (Per il testo della riforma da votare sono trascorsi più di due anni per 6 letture, 6.000 voti e l’approvazione di 100 emendamenti. Testo approvato in Parlamento con una larga maggioranza: quasi il 60% dei membri di ciascuna Camera).
Con una vittoria SI si otterranno le seguenti modifiche:
Superamento bicameralismo PERFETTO
L’Italia non sarà l’unico paese europeo con due Camere in Parlamento. La Camera dei rappresentanti porrà la fiducia al governo, mentre il Senato rappresenterà le istanze e le necessità delle regioni e dei comuni.
In questo modo si otterrà:
• Approvazione veloce delle leggi:
le leggi proposte non saranno più soggette al pendolarismo tra Camera e Senato, come è avvenuto in passato, e ciò comporterà uno snellimento dell’iter parlamentare.
Ad eccezione di casi specifici, la Camera adotterà le disposizioni legislative e il Senato avrà un massimo di 40 giorni di tempo per discutere e proporre modifiche, sulle quali la Camera esprimerà la decisione finale
• Una riduzione dei costi della politica:
il numero dei senatori passerà 315-100 e non percepiranno indennizzi. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) sarà abolito. I consiglieri regionali non potranno ricevere un compenso più alto di quello che viene percepito dal sindaco o dal Presidente della regione ed i gruppi regionali non avranno più accesso ai finanziamenti pubblici. Le province verranno abolite.
• Maggiore rappresentanza degli enti locali in Parlamento e in Europa:
con la trasformazione del Senato in luogo rappresentativo delle regioni e dei comuni, questo potrà intervenire direttamente nel processo legislativo, eliminando i ritardi e le controversie che la mancanza di partecipazione può produrre. Inoltre, il Senato dei sindaci e degli assessori avrà l’importante funzione di partecipare alle decisioni per la formazione e il funzionamento degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea, i cui effetti di vedranno sul proprio territorio, permettendo all’Italia il rispetto dei patti e di evitare sanzioni .
• Maggiore partecipazione dei cittadini
La democrazia italiana diventerà veramente partecipativa: il Parlamento dovrà discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150.000 elettori, sarà introdotto il referendum propositivo e di indirizzo e il numero legale per la validità del referendum sarà ridotto alla metà più uno degli elettori rispetto alle precedenti elezioni.
• Precisazione delle competenze tra Stato e Regioni
La cosiddetta ‘competenza concorrente’ verrà eliminata in modo che ogni livello di governo avrà le sue funzioni legislative. Questo chiarirà ed esemplificherà il rapporto tra Stato e Regioni, eliminando la confusione che per 15 anni ha monopolizzato il lavoro della Corte costituzionale. Le principali reti di trasporto e di navigazione, la produzione, la distribuzione energetica nazionale, la formazione sarà di esclusiva competenza dello Stato. D’altro canto, le regioni e le loro capacità possono essere assegnati ad altri poteri legislativi.
*deputata USEI, eletta in Sud America e residente in Brasile
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