Il Prof. Claudio Borghi, economista della Lega Nord, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. Fronte del No al Referendum un’accozzaglia? “Je suis accozzaglià –ha ironizzato Borghi -. Mi viene in mente una citazione del film “The avengers”, dove a un certo punto Iron Man dice al cattivo: qui c’è tutta una serie di soggetti diversi come il semidio, Thor, Hulk, Capitan America, e tu li hai fatti incazzare tutti. Io mi preoccuperei se fossi in Renzi del fatto che ci sia quest’accozzaglia perché evidentemente ha fatto una boiata così grande che a un certo punto si è inimicato tutti”.
L’articolo del Financial Times. “Se mi dicono che con la vittoria del No usciamo dall’Euro non lo vedo come un rischio, ma come un’opportunità, magari fosse così. Purtroppo è un copione già visto con la Brexit e con le elezioni di Trump. I messaggi degli attori, il catastrofismo pre-voto, è tutto uguale… In psichiatria la chiamano la coazione a ripetere. Gli euristi non hanno capito che è finita, l’aria sta soffiando da tutt’altra parte, non si può più continuare a raccontare balle alle persone”.
UE. “L’Unione Europea entra 12 volte in Costituzione, se vince il sì l’Ue riscrive la nostra Costituzione. Franceschini ha detto che le riforme devono produrre effetti, non è importante che siano comprensibili. Per una volta ha detto quello che pensano veramente”.
Attacchi speculativi se vince il no. “Gli attacchi speculativi al nostro Paese possono avvenire solamente se la banca centrale europea vuole – ha sottolineato Borghi -. Ma in quel caso non è un attacco speculativo, è un attacco politico. Lo spread è tornato ad essere uno spauracchio che viene agitato, è l’arma più semplice. Spero però che tutti abbiano imparato che dipende esclusivamente dalla volontà della BCE. Se domani la Bce dicesse: noi siamo incerti sul risultato del referendum, sospendiamo le linee di credito nei confronti delle banche italiane, a questo punto le banche italiane chiuderebbero e il giorno dopo andremmo a votare con le banche chiuse. E’ davvero il mondo in cui vogliamo stare questo? Il nostro nemico è in casa ed è il sistema dell’Ue e dell’Euro”.
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