“L’affluenza alle urne registrata nella giornata di ieri è certamente un dato importante ed innovativo rispetto al trend degli ultimi anni e non si può negare l’espressione di attiva partecipazione democratica che questo ha rappresentato”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di Area Popolare a proposito degli esiti del voto referendario, aggiungendo: “ma nel contempo non si può trascurare che proprio questi grandi numeri ed il risultato che ne è derivato debbano essere oggetto di un’analisi che vada oltre la querelle pseudo politica e strumentale delle ultime settimane, spingendo anche chi ha fatto di questo referendum una crociata anti-sistema a guardare in faccia la complessa realtà dei fatti”.
“Adesso chiediamoci – prosegue Di Biagio – cosa ha perso l’Italia e cosa servirebbe in questo momento, al netto dell’assurda retorica populista e del dito puntato contro il fantomatico “establishment”, intorno al quale sono state costruite complesse campagne referendarie mirate a rovesciarlo e sbeffeggiarlo ignorando che, dietro questa messinscena, si nascondeva un’opportunità di cambiamento per il nostro Paese”.
“Deposte le armi affilate della retorica e delle urla di piazza, cosa rimane? Un progetto assente ed un futuro incerto, dinanzi al quale non resta che invitare l’Italia e gli italiani ad “allacciarsi bene le cinture”. Resta l’auspicio – conclude il senatore – di poter ragionare sul dopo con lucidità e pragmatismo, malgrado le criticità, per usare un eufemismo, a cui il mercato e lo scenario economico si lasceranno andare dopo mesi di faticosa e sudata ripresa, e a trovare nella fluidità politica delle prossime ore una strada, scevra dalle imboscate dei soliti urlatori di piazza”.
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