Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro, parlando del reddito di cittadinanza a di Martedì su La7, ha detto: “La prima offerta di lavoro, sotto i cento chilometri, verra’ accettata”. Almeno, questa è l’opinione del capo politico del Movimento 5 Stelle. “Se si rifiuta – ha spiegato – scatta subito il controllo della Gdf e dell’Ispettorato nazionale per verificare che non si lavori in nero. Per questo il reddito di cittadinanza e’ anche uno strumento di emersione”.
Inoltre, la seconda proposta è “entro i 250 km, la terza in tutta Italia, quindi conviene accettare la prima”, ha aggiunto.
Il ministro del Lavoro ha poi confermato che il reddito di cittadinanza andra’ a “5 milioni di persone e 1.700 nuclei familiari. Tutti quelli che non hanno niente avranno almeno 780 euro. Stiamo parlando di pensionati minimi, invalidi e nuclei familiari che, invece, raggiungeranno 1.330 euro”.
Quanto ai costi generali sulla manovra, Di Maio dice: “Non cedo all’idea che per ridurre il debito pubblico devo tagliare” servizi essenziali e sanità. “In questo siamo controtendenza”, taglia corto.
Il reddito di cittadinanza andrà speso entro il mese o sarà azzerato dalla tessera: “Chi percepirà il reddito lo dovrà spendere entro il mese, altrimenti dalla card si azzera. Che significa? Che stiamo iniettando 8 miliardi di euro nei negozi dei nostri figli e dei nostri padri, negli alimentari, nelle imprese. Cioè stiamo facendo girare soldi”.
“A partire da marzo i cittadini potranno accedere al portale del reddito di cittadinanza per fare la domanda. Incrociando le banche dati ci sarà la possibilità di verificare subito se sei meritevole oppure no”. Per quanto riguarda i paletti, ha aggiunto in conclusione Di Maio, “in generale si parte da un Isee di 9.360 euro e devi essere residente in Italia da 10 anni”.