L’abolizione del Reddito di Cittadinanza è stata una cosa giusta. Si è trattato di un provvedimento che non si sarebbe dovuto nemmeno implementare. Certamente, è giusto aiutare chi è in difficoltà. Penso, per esempio, a chi non è in grado di lavorare per invalidità. Però, chi può lavorare deve andare a lavorare. Deve guadagnarsi il pane con l’onesto lavoro.
Com’è stato concepito ed implementato, il Reddito di Cittadinanza è servito solo per avere il consenso. Esso non ha creato ricchezza, ma solo spesa pubblica e assistenzialismo. Inoltre, chi ha detto che il Reddito di Cittadinanza avrebbe favorito l’occupazione è stato smentito. Infatti, da quando è stata annunciata l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, c’è stato un aumento dell’occupazione. Certo, si può (e si deve) fare di più per favorire l’occupazione, ma qualche segnale positivo c’è già.
Con il Reddito si sono dati alla gente dei soldi a pioggia, senza avere incentivato le politiche per il lavoro. Se ci fossero state anche delle serie politiche per il lavoro, il Reddito di Cittadinanza avrebbe potuto avere anche un senso. Invece, così non è stato. Anzi, nel modo in cui è stato fatto, è stato un vero e proprio disincentivo al lavoro. I soldi che sono stati usati per il Reddito si sarebbero potuti spendere in opere pubbliche strategiche, come la galleria della Guinza, tunnel incompiuto della superstrada E78 Fano-Grosseto. Bene ha fatto il Governo Meloni ad abolire un simile obbrobrio.