La notizia è ghiotta. Di più, è una bomba. Al sodo: Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro, in visita istituzionale a New York, durante una conferenza stampa ha detto queste testuali parole: “Auspico di lavorare a una norma che affronti il tema del reddito di cittadinanza anche per gli italiani all’estero“.
L’eco di queste parole in poco tempo ha fatto il giro del mondo e sono tantissimi i connazionali che da ogni parte del globo stanno scrivendo alla redazione di ItaliaChiamaItalia per saperne di più. La risposta che stiamo dando a tutti è l’unica possibile: per ora si tratta solo di un annuncio, di concreto non c’è nulla. Vedremo i fatti.
Per il momento, possiamo certamente dire che ci conforta sapere che il tema del reddito di cittadinanza per gli italiani all’estero sia tra quelli presenti sul tavolo di lavoro del governo. Forse non tra le priorità, ma è lì, non è una questione sconosciuta. E come ci è arrivata fino a quel tavolo? Chi ce l’ha portata?
Appena alcuni giorni fa il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, ha avuto l’occasione di confrontarsi con il governo ai massimi livelli. Per il presidente del MAIE le questioni che riguardano gli italiani all’estero sono da sempre la priorità. Non per nulla come Sottosegretario ha la delega per gli italiani nel mondo. Insomma, a Di Maio la pulce nell’orecchio è arrivata perché ce l’ha fatta arrivare proprio Ricardo Merlo, che dalla Farnesina continua a tenersi in stretto contatto con palazzo Chigi.
Ora, statene pur certi, scatterà la gara, tra i soliti noti, per accaparrarsi il merito della dichiarazione d’intenti rilasciata da Di Maio oltre oceano. Noi però la verità la conosciamo bene e ve l’abbiamo appena raccontata.