Silvio Berlusconi, in una lettera pubblicata dal Sole 24 ore, dice la sua sul Recovery Plan, convinto che il premier Giuseppe Conte lo sprecherà. Ecco che il Cavaliere presenta il piano di Forza Italia.
Berlusconi è convinto che il Recovery sia “davvero un’occasione irripetibile. Grazie all’Europa disporremo di 209 miliardi, dei quali 82 di sovvenzioni a fondo perduto, per la ricostruzione post Covid: siamo di fronte al Piano Marshall del XXI secolo”.
Tantissimi soldi, ma “non è dato sapere come intenda utilizzarli il governo Conte, ammesso che il suo percorso continui; ma è lecito pensare che la strada scelta sia quella della spesa dispersiva e orientata al consenso. Noi ne proponiamo un’altra, opposta: quella di un grande progetto di rilancio del nostro Paese, con una particolare attenzione al Sud” ed “un meccanismo di vigilanza sui progetti con immediato subentro dell’autorità centrale in caso di ritardi”.
“Il nostro piano si fonda su tre grandi riforme strutturali e propedeutiche al resto – scrive il leader azzurro -: riforma della pubblica amministrazione, riforma del fisco, riforma della giustizia. Senza uscire dall’oppressione fiscale, dall’oppressione burocratica, dall’oppressione giudiziaria l’Italia non potrà mai proiettarsi davvero verso la modernità. La sfida del Recovery è quella di coniugare riforme oramai improcrastinabili come precondizione dalla quale far discendere i progetti da finanziare con le risorse a disposizione”.
Per il Cav “è necessario un cambio di paradigma nel rapporto fra pubblico e privato, basato sulle centralità della persona soggetto di diritti e di beni che lo Stato può sottrarre solo con limiti rigidi e per ragioni di stretta necessità. Da qui l’urgenza di una riforma della pubblica amministrazione, basata sulla semplificazione in materia di appalti e di regimi autorizzativi, sulla digitalizzazione, sul risarcimento dei ritardi nei pagamenti. Da qui anche la necessità di una rivoluzione fiscale, che da una parte mette alle spalle il sistema passato” con “il passaggio dalle aliquote attuali a un’unica aliquota (la flat tax) per rilanciare il Paese”.
“Da qui, inoltre, il grande tema della giustizia”, “l’inefficienza del sistema giudiziario, oltre ad essere in sede civile un grave danno soprattutto per le imprese, riduce anche la possibilità in sede penale di ottenere giustizia equa in tempi ragionevoli. Il rafforzamento dell’organico dei magistrati togati, la crescita dell’informatizzazione, gli investimenti funzionali alla creazione di sezioni specializzate sono condizioni essenziali per avere una giustizia più efficiente, più rapida e quindi più equa”.
“Naturalmente non tutti questi interventi potranno riferirsi direttamente al Recovery Fund, che ha dei limiti di impiego ben definiti dall’Europa, ma fanno parte di un’idea complessiva sul futuro dell’Italia. E per essere in grado di non perdere un solo centesimo nel rigoroso rispetto del cronoprogramma imposto dall’Ue proponiamo una forte “governance attuativa”: un meccanismo di vigilanza sui progetti con l’immediato subentro dell’autorità centrale in caso di ritardi”.