Manca poco alle ore 19 di una fredda domenica di gennaio quando le agenzie di stampa battono la notizia: un razzo è caduto vicino all’ambasciata dell’Italia a Kabul, la capitale dell’Afghanistan. Una fragorosa esplosione, nei pressi del compound della Cooperazione italiana a Kabul. Scoppia un incendio, accompagnato da una densa colonna di fumo, e due guardie della sicurezza afghane sono ferite.
Lo scoppio, avvenuto attorno alle 21.30 locali (le 18 italiane) sulla Shash Darak Road, e’ stato rivendicato via twitter da "Habibullah Helal", su un account legato con i talebani dell’Emirato islamico, che ha chiaramente indicato che "l’obiettivo era l’ambasciata d’Italia". Eppure fonti diplomatiche locali assicurano che l’obiettivo dei razzi esplosi a Kabul vicino al compound della Cooperazione italiana "non sembra essere l’ambasciata italiana".
L’episodio giunge alla vigilia di un incontro che si terrà domani a Kabul fra rappresentanti di Afghanistan, Pakistan, Stati Uniti e Cina, che mira a gettare le basi per possibili colloqui di pace con i talebani.
Contattato dalla agenzia Ansa, l’ambasciatore d’Italia in Afghanistan Luciano Pezzotti "siamo tutti salvi", ha detto, e "stiamo bene". "Allo stato delle cose non abbiamo motivi per ritenere che si tratti di un attacco diretto contro di noi", visto che vicino si trovano il quartier generale della Nato e altre rappresentanze diplomatiche. "Ci sono stati effettivamente dei danni – ha detto ancora Pezzotti – ma una valutazione potra’ essere fatta per ragioni di sicurezza solo nella mattinata di domani".
































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