Suona in tutta Europea sulla scia delle recenti atrocità commesse in Norvegia da Anders Behring Breivik, il campanello d’allarme per la minaccia della crescita di gruppi estremisti di destra.
Una delle cause per cui questo preoccupante fenomeno sta trovando fertile terreno in questo particolare momento storico è la crisi economica che affligge quasi tutte le nazioni del Vecchio Continente. Il crescente timore è che gli elettori spaesati dalle difficoltà dei governi nell’affrontare la recessione, siano sempre più attratti da partiti di estrema destra, molti dei quali hanno costruito i propri consensi sulle politiche anti-immigrazione e sull’alimentazione dell’odio nei confronti dei musulmani e stanno ampliando i propri contatti anche attraverso internet dove sono presenti diversi forum di militanti e simpatizzanti di queste forze xenofobe.
Basti pensare che nella ricca Norvegia, il partito del progresso di destra ha raccolto il 23 per cento dei voti alle ultime elezioni. E un recente sondaggio ha fatto emergere che la metà dei norvegesi è favorevole ad una forte limitazione dell’immigrazione. Questo non era ritenuto sufficiente per lo stesso Breivik, il quale riteneva che la deportazione forzata dei musulmani doveva e dovrebbe essere la politica adottata dal governo.
Il trentaduenne norvegese ha reso noto il suo pensiero in un documento di 1.500 pagine che ha redatto prima di intraprendere la sua serie di omicidi e che ha inviato via mail ai suoi contatti da cui è stato possibile evincere i suoi rapporti anche con i gruppi di estrema destra inglese.
Ma di tali organizzazioni e partiti ormai se ne trovano un po’ ovunque in Europa: oltre all’Inghilterra, per passare dai Paesi Bassi, alla Russia e sino all’Austria.
Ciò che preoccupa alcuni esperti è che i neonazisti avrebbero imparato dagli errori del passato per costruire il sostegno pubblico all’interno dei principali partiti nazionali.
Al di là della presenza di tali gruppi che fanno dell’odio razziale un elemento fondativo e delle giustificate preoccupazioni di chi sta studiando il fenomeno, è significativo per Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “ Sportello dei Diritti ” – alla luce di quanto rilevato – riportare quanto accaduto in una conferenza organizzata dall’FPO austriaco (fondato da due ex ufficiali SS) frequentata da fazioni di estrema destra da tutta Europa.
Nella circostanza tra gli esponenti delle varie nazioni sarebbero comparsi anche dirigenti della Lega Nord, componente fondamentale dell’attuale governo. È inutile dire che tale circostanza conferma l’interesse del partito della Padania, o almeno di una parte della sua classe dirigente, verso l’odiosa tematica del razzismo e dell’intolleranza.
Discussione su questo articolo