L’inaugurazione del Festival di Primavera dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, quest’anno dedicato al tema “I giovani talenti del violino” è stata senza dubbio un vero trionfo. La Star Ray Chen ieri sera all’Auditorium Rai ”Arturo Toscanini” di Torino ha letteralmente conquistato il pubblico presente con il Concerto n.1 in la minore op. 77 per violino e orchestra di Dmitri Šostakovič, composto nel 1948.
Una performance che ha lasciato con il fiato sospeso coinvolgendo i partecipanti, oltre ad un’ottima comunicativa e una disarmante simpatia di Ray Chen.
Il violinista nato a Taiwan e cresciuto in Australia è convinto che la musica sia per tutti, non soltanto per una ristretta élite, infatti è seguito da oltre un milione di followers su “Sound Cloud”. Tanti sono stati gli applausi da esibirsi anche in un fuori programma, ”siamo in Italia: Paganini” per la gioia del pubblico sabaudo ritenuto in genere un po’ freddo, ma che davanti a tanta bravura si è completamente sciolto.
Chen, pur essendo molto giovane, vanta un curriculum degno di nota. Vincitore di due concorsi importantissimi nel mondo del violino, il Menuhin Competition nel 2008 e il Reine Elisabeth di Bruxelles nel 2009, si è da subito affermato in uno dei più quotati templi della musica colta. Un’incredibile sequenza di successi mondiali lo hanno soprannominato il Lang Lang del violino.
Il violinista australiano ha suonato in prestigiose sale internazionali, dalla Carnegie Hall di New York al Musikverein di Vienna con l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia diretta da Riccardo Chailly, e nel 2012 è diventato il più giovane solista ad essersi esibito in occasione della cerimonia di consegna dei Premi Nobel di fronte alla Famiglia Reale svedese.
Sul podio è impegnato il Direttore principale dell’Orchestra Rai, James Conlon che come al solito ha diretto una notevole Orchestra Sinfonica, quale è quella della Rai, in maniera impeccabile arrivando al pubblico che lo ha ricompensato con uno scrosciare di applausi.
La serata si è aperta con la prima esecuzione italiana di Pogrebal’naja Pesnja, il compianto funebre op. 5 scritto nel 1908 da Igor Stravinskij in memoria del suo maestro Rimskij-Korsakov. Nella seconda parte della serata, sempre di Stravinskij, è in programma Le sacre du printemps (Il rito della primavera), il balletto che alla sua prima rappresentazione, il 29 maggio 1913 al Théâtre du Champs-Elysées di Parigi, suscitò un enorme scandalo, segnando per sempre il modo di sentire l’arte e cambiando definitivamente la nozione del bello. Cresce l’attesa per questa sera al Teatro Verdi di Pordenone per la replica di ieri sera a Torino.
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