Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, commenta la situazione politica italiana: “Se le cose dovessero rimanere così sicuramente dovremo tornare a votare. Sarebbe preferibile farlo con una correzione della legge elettorale, introducendo il premio di maggioranza. Anche se dubito che il Pd sia disponibile da questo punto di vista”.
“Il rischio che dopo il voto ci si possa ritrovare nella fase di stallo di oggi è alto – prosegue Rampelli parlando a Radio Cusano Campus -, quindi forse il Presidente della Repubblica potrebbe fare questo anziché inventare soluzioni un po’ bislacche. Forse il capo dello Stato potrebbe dire alle forze politiche, con la stessa autorevolezza con cui ieri le ha bacchettate, che va introdotto un premio di maggioranza”.
Sull’ipotesi governo neutrale. “Non esistono governi neutrali. Il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto semplicemente dare incarico al Centrodestra che è arrivato primo, per provare a trovare una maggioranza in Parlamento. Sarebbe stato un governo di minoranza, ma con una maggioranza nettamente superiore a qualsiasi altra soluzione. Anche il governo tecnico sarebbe di minoranza, quindi perché quello va bene e il governo di centrodestra no?”.
“Il sospetto che questo governo neutrale debba essere in realtà un Monti-bis è legittimo. Se fosse incaricata una persona completamente esterna sarebbe innanzitutto una mortificazione per la democrazia, perché allora a che cosa serve andare a votare? Scatta il timore che ci sia un retro pensiero, che ci sia un orientamento politico, del resto Mattarella per quanto possa parlare di neutralità è espressione del Pd ed è stato voluto da Renzi”.
Sul possibile voto a luglio e le accuse di Martina (“Irresponsabile chi vuole tornare al voto subito”). “Siamo tutti responsabili, non c’è qualcuno che è più responsabile di altri. La questione della data si deve affrontare con grande realismo e laicità. Se è possibile votare subito sarebbe preferibile, se non è possibile si voterà in autunno. Comunque siamo tutti consapevoli di dover affrontare l’approvazione del Def, entro dicembre il bilancio dello Stato. Lo sappiamo tutti. Non c’è bisogno che qualcuno faccia il professore”.