Fabio Rampelli, capogruppo di FDI alla Camera, in merito ai disaccordi nella Lega sulla flat tax, parlando a Radio Cusano Campus ha detto: “Si tratta di un tema difficile che diventa ancora più difficile se bisogna convivere con chi ha idee totalmente opposte, come il M5S. Non so chi la spunterà, ma la compatibilità tra la tassa piatta e il reddito di cittadinanza oscilla tra lo zero e i numeri negativi. Così come le ruspe con cui, forse esageratamente, si intendeva sgombrare i campi nomadi e la casa popolare gratuita per i rom, insomma c’è un abisso”.
Sull’incidente diplomatico con la Tunisia. “Col tempo anche i toni di Salvini diventeranno più compatibili con quelli di un ministro della Repubblica, oltretutto un ministro di primissimo piano. Bisogna consentirgli, attraverso l’indulgenza collettiva, di farsi un po’ di esperienza in ruoli delicati. Fermo restando che la Tunisia mi pare abbia un po’ esagerato. Abbiamo visto ben peggiori circostanze in cui nessun ambasciatore è stato mai convocato. Non vorrei ci fosse un pregiudizio”.
Sulla riforma del regolamento di Dublino. “Siamo in sintonia con Salvini. Dublino è un regolamento ispirato da una logica anti-italiana”.
Sul mancato ingresso di FDI nella maggioranza. “Il tentativo di far entrare FDI nel governo se l’è intestato Salvini, noi non siamo mai stati interessati. Abbiamo semplicemente fatto un atto di responsabilità per favorire la nascita di un governo politico. Detto questo, il M5S non ha mai voluto nemmeno ragionare sul fatto che il centrodestra fosse più rappresentato all’interno di questa coalizione di governo. Ma il problema è più che altro di Salvini e della Lega che anziché trovarsi a rappresentare il 37% degli italiani, si ritrovano con il 17% a fronte di un M5S che quasi raddoppia questo consenso e quindi raddoppia il peso specifico dei grillini all’interno della coalizione”.
Sulla fiducia al governo. “Abbiamo preso l’impegno di agevolare la nascita di questo governo e siccome siamo gente di parola la manteniamo. Questo non significa indulgenza verso questo governo, né complicità, noi siamo all’opposizione di questo governo. Certo, sarà un’opposizione di merito perché non ci sfugge che un pezzo del centrodestra fa parte di questo governo. Sosterremo tutti quei provvedimenti che abbiamo studiato, analizzato e che sono parte integrante del programma del centrodestra: flat tax, immigrazione, legittima difesa, lotta alla povertà, sostegno alla famiglia. Su altre cose faremo le barricate, ad esempio sul reddito di cittadinanza, perché gli italiani hanno bisogno di lavoro quindi devono conservare la propria dignità ed evitarsi un futuro fatto di elemosine e assistenzialismo”.
Sull’unità del centrodestra. “Sicuramente non è un momento eccezionalmente positivo per l’alleanza di centrodestra. Però se guardiamo alle elezioni amministrative, il centrodestra gode di ottima salute tra i cittadini, che vogliono che il centrodestra si prenda la responsabilità di governare. Ci sono state altre stagioni in cui il centrodestra si è spaccato, come quando ci fu il Patto del Nazareno, a cui partecipò FI ma noi e Lega ci opponemmo. Nonostante ciò, il futuro non fu compromesso sotto questo aspetto. Io penso che il centrodestra sia destinato a rimanere sempre in vita, a prescindere dallo stato di salute dei partiti che vogliono organizzarne il pensiero”.