Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, commenta l’atteggiamento di Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa post-consultazioni. “L’atteggiamento avuto da Berlusconi mentre Salvini leggeva il comunicato congiunto non ha infastidito – ha affermato Rampelli -. Ritengo fosse un atteggiamento anche per sdrammatizzare un po’. Invece la dichiarazione finale forse era meglio evitarla perché quello che di rilevante doveva emergere era stato già letto e non c’era bisogno di fare alcuna sottolineatura che magari poteva dare l’impressione che ci fosse una diversa sensibilità nel centrodestra e un diverso giudizio rispetto alla sintesi elaborata dai tre leader poco prima”.
“Penso sia un dato fisiologico che Berlusconi sia a disagio per essere passato in secondo piano rispetto al leader Salvini, dato che fino a pochi mesi fa la persona che aveva maggiore evidenza e maggiore autorevolezza era lui. Oggi che il partito più votato è la Lega e la persona più esposta è Salvini ci può essere qualche aggiustamento da compiersi anche con la relazione con il circuito mediatico”.
Berlusconi preferisce il PD al M5S? “I 5 Stelle hanno tenuto fin qui un atteggiamento molto aggressivo nei confronti di Berlusconi, ai limiti della delegittimazione democratica. Non credo che questo sia un modo giusto”.
“La politica dei veti esercitata da Di Maio in maniera fastidiosa e puerile sicuramente ha indispettito Berlusconi. Quindi automaticamente ci può essere questa lettura, che Berlusconi preferisca fare un governo col Pd piuttosto che con il M5S. Io tra i due non vedo grandi differenze, ma i 5 Stelle sono arrivati secondi in classifica e se ci si vuole adeguare al consenso manifestato dai cittadini è più giusto e logico cercare un dialogo con il M5S che non con il Pd che invece è il grande sconfitto di questa tornata elettorale”.
“Potrebbe essere anche male interpretato – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia parlando a Radio Cusano Campus – un governo costruito con chi per 5 anni ha gestito l’esecutivo, ottenendo poi un giudizio del tutto negativo da parte degli italiani. Non c’è la predisposizione da parte nostra a fare un governo col Pd, fermo restando che dobbiamo comunque mettere insieme i numeri per costruire un nuovo governo, questo è un imperativo categorico in democrazia. Non c’è soluzione alternativa”.
“L’ipotesi di un governo solo col Pd da parte di Forza Italia non si sostiene perché non ci sono i numeri. C’è un centrodestra che è il baricentro di qualunque alleanza che deve dialogare con altre forze politiche per provare a costruire un governo. Io penso che in prima battuta occorra necessariamente rivolgersi ai 5 Stelle, fermo restando che loro dovrebbero cessare ogni politica dei veti e delle discriminazioni”.
Sull’ipotesi di un mandato a Casellati o Giorgetti. “In queste settimane, anche per la distrazione del circuito mediatico, ci è sembrato quasi che le elezioni le avesse vinte qualcun altro, invece noi abbiamo quasi il 42% dei parlamentari e siamo in testa alla classifica quindi l’incarico deve essere dato al centrodestra e nella fattispecie a Matteo Salvini. Poi se il Capo dello Stato dovesse decidere di dare vita ad una serie di approfondimenti con un incarico esplorativo al Presidente del Senato si vedrà, ma la nostra richiesta è quella di un incarico pieno dato a Salvini”.
Sull’ipotesi di un ritorno alle urne. “Tornare a votare con questa legge elettorale rischierebbe di riprodurre la medesima situazione. Mi auguro che nelle prossime settimane possa essere accolta la proposta che in questa fase è stata respinta da Pd e M5S di introdurre tra le competenze della Commissione speciale la correzione all’attuale legge elettorale con l’introduzione di un premio di maggioranza. Noi detestiamo questa legge elettorale e non si può tornare a votare con questa legge. Comunque non ci auguriamo il voto anticipato, penso che i cittadini italiani pretendano che le forze politiche varino un governo. Noi stiamo lavorando senza mettere veti a nessuno, purtroppo li riceviamo”.