E’ rally per le Borse europee in un mercato che, pur in assenza di segnali forti da parte della Bce di Mario Draghi e dei leader Ue sulle mosse anti-crisi, vuole a scommettere su una imminente soluzione ai problemi di liquidita’ delle banche spagnole. Cosi’, a spingere i listini del Vecchio Continente sono i titoli bancari e Milano archivia la performance migliore mettendo a segno un solido +3,50% premiata dai rialzi di Bper (+9,72%), Mediobanca (+6,29%), Mediolanum (+5,37%) e Intesa (+5,33%). Brillante la prestazione di Madrid (+2,41%), Parigi (+2,42%), Francoforte (+2,09%), Londra (+2,36%). Si allenta la pressione sugli spread di Italia e Spagna: il differenziale tra i decennali spagnoli e tedeschi scende sotto i 500 punti e il divario Btp-Bund si restringe a quota 430 dai 440 di ieri. Anche l’euro riguadagna terreno e riaggancia quota 1,25 dollari.
Il mercato ha metabolizzato senza scossoni la delusione per l’assenza di un nuovo bazooka nei piani della Bce, che ha peraltro tagliato le stime sul Pil dell’eurozona nel 2012 e tratteggiato lo scenario di una economia che rimane debole con rischi al ribasso in aumento. Dopo aver lasciato i tassi di interesse fermi all’1%, il presidente dell’Eurotower Mario Draghi ha assicurato di essere pronto ad agire se necessario, ha garantito liquidita’ illimitata alle banche per tutto il 2012, ma ha gelato le aspettative per un terzo round di maxi-aste straordinarie a 3 anni (Ltro). In effetti, riconoscono alcuni operatori, la prudenza di Draghi si deve all’attesa per il test elettorale in Grecia, per il salvataggio delle banche spagnole e per le decisioni dei leader Ue al summit di fine mese. Per ora, l’unica ipotesi su cui si concentrano gli analisti e’ quella di un taglio del costo del denaro a luglio e di una rapida soluzione per le banche spagnole. Madrid oggi ha fatto sapere che decidera’ entro 15 giorni come risolvere il rebus della ricapitalizzazione delle banche, ossia se chiedere o meno l’intervento del fondo salva-Stati Efsf. Resta sottinteso che il dossier e’ sul tavolo di Bruxelles e di Francoforte per esplorare vie alternative e meno dolorose, ma per la Spagna la pressione potrebbe presto diventare insostenibile. Un primo test ci sara’ domani quando il Tesoro spagnolo mettera’ in asta titoli con scadenza 2014, 2016 e 2022. L’importo complessivo e’ prudentemente modesto (tra 1 e 2 miliardi) ma resta da vedere a quali rendimenti il mercato accettera’ di comprare i bond spagnoli dopo che la scorsa settimana il tasso dei Bonos era volato al record del 6,80%, a un passo dal punto di non ritorno che ha costretto Grecia, Irlanda e Portogallo a chiedere il salvataggio internazionale.
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