Nella Repubblica Dominicana, una delle isole caraibiche più gettonate dai turisti di tutto il mondo, si contano circa 13mila italiani residenti. I primi italiani sono giunti sull’isola alla fine dell’800 attratti dall’industria dello zucchero. Tuttavia il boom c’è stato negli anni ’60 del secolo scorso, soprattutto da parte dei tanti pensionati attratti dalle bellezze naturali. L’Italia è ad oggi tra i partner commerciali più attivi specialmente nel settore delle costruzioni e dei materiali ad alta tecnologia.
A raccontare a Casa Italia chi sono e di cosa si occupano i connazionali: Stefano Queirolo Palmas (Ambasciatore d’Italia a Santo Domingo), l’imprenditore Roberto Casoni (Console Onorario) e Mario Di Francesco (Responsabile nel Paese dell’ONG italiana AVSI).
“Gli italiani qui sono di più rispetto a quelli iscritti all’Aire: si stimano quasi 50mila persone includendo i doppi cittadini e i residenti che vengono ogni anno per un periodo inferiore a sei mesi. I dominicani in Italia sono 50mila”, ha rilevato l’Ambasciatore Palmas parlando poi di import-export e di rapporti commerciali tra i due Paesi. “Siamo arrivati a risultati molto lusinghieri e l’interscambio è superiore al miliardo di euro”, ha precisato Palmas descrivendo brevemente quali sono i settori maggiormente interessati: quello primario e dell’agricoltura tropicale, per quanto riguarda l’import; enogastronomia, macchinari industriali e Made in Italy, per quanto riguarda l’export.
“La collaborazione scientifica e accademica è un settore cresciuto moltissimo negli ultimi tempi”, ha aggiunto Palmas specificando che siamo presenti in nicchie interessanti come l’aerospazio e l’ingegneria in campo sismico. L’Ambasciatore ha ricordato anche la presenza italiana sul fronte culturale, tra musica e teatro ma anche con eventi quali la settimana del design dominicano ispirata al modello del Salone del Mobile di Milano.
L’imprenditore Casoni ha lavorato per molti anni nel settore alberghiero e agricolo e continua a essere attivo in questi ambiti imprenditoriali. “La popolazione in questi anni è cresciuta molto, c’è molto dinamismo anche nel turismo. La Repubblica Dominicana ha una posizione strategica, vicino agli Stati Uniti, è un Paese molto ospitale ed è stato inclusivo con gli stranieri arrivati. Si sono confrontati con il mondo e ci sono anche tanti dominicani all’estero”, ha spiegato Casoni ricordando come proprio su quest’isola ci sia quello che storicamente è considerato come il primo insediamento europeo nel Nuovo Mondo. “Abbiamo una storia di 500 anni, una natura bellissima e questo ha generato interesse da parte delle navi da crociera”, ha sottolineato Casoni.
Di Francesco ha ribadito come la Repubblica Dominicana sia conosciuta per lo più per le note località turistiche, ma ci sono anche punti meno noti ma assolutamente di rilievo per l’ecosistema che offrono. C’è poi il lato socio-economico con il quale lavorano una ONG quale quella che vede attivo Di Francesco ossia l’AVSI. “E’ un Paese in crescita ma che ha anche sacche di povertà e realtà socio-economiche sulle quali lavorare per continuare nel percorso di sviluppo”, ha spiegato Di Francesco ricordando come siano al momento operativi diversi progetti dislocati in vari punti del Paese, con particolare attenzione alla zona di frontiera con Haiti. “Ci occupiamo di tre grandi tematiche: sociali, diritti umani, agricoltura e ambiente”, ha precisato Di Francesco sottolineando la particolare attenzione per la riforestazione. Centrali sono anche le tematiche migratorie, soprattutto quelle che riguardano i minori.