Anche gli italiani all’estero, nel leggere le notizie riportate dai media italiani a proposito dei compensi ai dipendenti Rai, indignati e offesi, elevano vibrata protesta nei confronti della Rai per gli abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai propri dipendenti, sperando che le Autorità competenti riescano a ridurre questo ingiustificato e grave spreco di risorse a danno dei contribuenti.
Sono proprio gli italiani all’estero, loro malgrado, a subire un danno erariale maggiore, tenendo conto che per poter usufruire del servizio Rai durante la loro breve permanenza in Italia, che nel migliore dei casi si estende mediamente dalle due alle quattro settimane, sono costretti al versamento dell’intero canone. Si tratta, a loro modo di vedere, di un vero e proprio furto.
Gli italiani all’estero chiedono che il loro canone sia commisurato all’effettivo utilizzo del servizio, di cui possono usufruire, per ovvie ragioni, solo in modo molto parziale, che in misura ragionevole non può che essere quantificato in misura non superiore ad un dodicesimo dell’intero canone. Chiedono inoltre, in qualità di elettori, che i loro parlamentari eletti all’estero si facciano carico, nelle sedi opportune, con urgenza e tempestività, delle ragioni alla base di questa protesta in difesa dei loro legittimi interessi.
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