L’incertezza sulla formazione del governo sta diventando ormai una certezza. Grillo continua a sostenere che non appoggerà nessuna “coalizione” e un’alleanza tra PDL e PD sembra fuori da ogni logica umana, un divorzio annunciato prima ancora di un matrimonio. Come sappiamo, il mandato di Giorgio Napolitano scade a maggio; in caso di elezioni anticipate, probabilmente a giugno, l’elezione del nuovo Capo dello Stato dovrà per forza maggiore slittare almeno sino a luglio, porcellum permettendo. Perchè anche a giugno potrebbe ri-verificarsi lo stesso scenario politico. L’altra alternativa che resta al Quirinale, da proporre al parlamento, è quella di eleggere i presidenti delle Camere e, ancor prima di cercare di formare un governo di coalizione, presentare le dimissioni e fare eleggere il nuovo Capo dello Stato. Basterebbe solo candidare “papi” neri (come si suol dire, nel senso di un Presidente non politicizzato e non iscritto ad alcun partito, proveniente dal mondo civico). ”Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici”, recita la Costituzione; e, se non proprio un cinquantenne, questa volta sia al di sotto dei 70 anni!! Molto probabilmente un Presidente giovane (si fa per dire) e non politicizzato potrebbe apportare aria nuova al mondo politico, secondo quella spinta al rinnovamento che è venuta a crearsi con i nuovi movimenti indipendentisti. I nostri Padri Costituenti non vollero dare un’impronta troppo politica alla figura del Capo dello Stato, per evitare l’egemonia di una parte sull’altra, ma per decenni il parlamento italiano ha fatto la scelta politica. Il Presidente della Repubblica non ha poteri legislativi e amministrativi, i suoi sono messaggi di alto valore morale e giuridico, a difesa dell’unità nazionale e della Costituzione, che spesso vengono ignorati dalla classe politica. Da italiano all’estero, vedrei di buon auspicio un candidato residente all’estero.
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