Vittorio Sgarbi si definisce ”l’acchiappa farfalle di Silvio…”. Da oltre una settimana il parlamentare, famoso critico d’arte, sta facendo da vero e proprio segretario telefonico del Cavaliere, sia ad Arcore che a ‘Villa Grande’, a caccia di grandi elettori nella ‘terra di mezzo’ del Misto per sostenere la candidatura del Cav al Quirinale.
”Berlusconi mi ha detto che vuole andare al Colle e ha i numeri per farlo, ben 100 voti fuori dal perimetro del centrodestra – racconta Sgarbi all’Adnkronos -. Gli ho chiesto: ma chi sono? Perché non gli diamo un volto chiamandoli uno per uno? E così, numeri di telefono alla mano, stiamo sentendo un sacco di parlamentari”.
“Stiamo verificando i ‘numeri’ in Parlamento. Allo stato, sono dieci i ‘nuovi acquisti’ pronti a votare Silvio”, ma in agguato ci sono sempre i franchi tiratori, soprattutto in casa Forza Italia: ”Io l’ho messo in guardia. Secondo i miei calcoli – spiega Sgarbi – sono almeno 12 nel centrodestra quelli che non voteranno mai Berlusconi. E per questo continuo a ripetergli che se alla fine della fiera, fatte tutte le verifiche del caso, mancano all’appello quei 50 voti utili per andare al Colle, oltre agli attuali 450 grandi elettori del centrodestra, gli chiederò di rinunciare alla corsa e indicare lui un altro nome per conto della coalizione”.
Sgarbi dice che lui avrebbe indicato Mario Draghi al posto di Sergio Mattarella, ma visto che il presidente di Forza Italia ci crede ed ”è assolutamente determinato” a giocarsi fino in fondo le sue carte, ”siamo tutti allineati e impegnati a sostenerlo. Anche Gianni Letta sta lavorando per lui, non rema certo contro, ma come me, vuol verificare i ‘numeri’ fino all’ultimo”, attraverso quella che è stata ribattezzata l’operazione scoiattolo.
“Lo ripeto – insiste il leader di Rinascimento – io lo aiuterò a trovare consensi come acchiappa farfalle, visto la volatilità che c’è soprattutto tra i 5 stelle, ma quando mi renderò conto che i numeri non ci sono, non lo farò andare a sbattere contro un muro e gli consiglierò di fare un passo di lato”.
“Berlusconi scioglierà la riserva sulla sua candidatura” non certo domani al vertice con gli alleati, ma solo in zona Cesarini, ”il 25 o 26 gennaio”, perché ”Silvio è come una donna molto corteggiata e può permettersi di dire sì o no fino all’ultimo minuto…”.
QUIRINALE, PATRIARCA: NEL PD DEL SUD C’È CHI VOTA IL CAVALIERE
“Ritengo che se ognuno si toglie i pregiudizi di parte possa considerare il valore strategico, anche internazionale, di Berlusconi, a maggior ragione in una fase difficile, considerando che non siamo usciti del tutto dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica. Stiamo parlando di chi può fare la differenza. Al Sud esiste chi farà questo tipo di valutazione, pur non essendo del centrodestra”. A dichiararlo, in un’intervista al quotidiano online Spraynews.it, è Annarita Patriarca, consigliere regionale designata tra gli elettori che decideranno chi sostituirà Mattarella al Colle.