Dal 1992 ad oggi si sono succeduti presidenti della Repubblica espressi da un’area politica precisa, il centrosinistra. Certo, qualcuno di questi ha avuto un atteggiamento molto istituzionale e poco politicamente caratterizzato, da vero garante della Costituzione. L’esempio è stato Carlo Azeglio Ciampi. Altri, invece, hanno avuto un atteggiamento politico più pronunciato ed erano anche molto interventisti. Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano sono stati due esempi di ciò.
Anche l’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, ha avuto un atteggiamento politicamente caratterizzato (sempre di sinistra) sebbene sia stato meno interventista dei due predecessori prima citati.
Ora, serve una figura nuova, una figura che possa essere anche di rottura con il trend attuale. Come successore dell’attuale inquilino del Quirinale Sergio Mattarella serve una figura non politicamente caratterizzata e (soprattutto) non di sinistra.
I nomi buoni sono presenti anche nell’area di centrodestra. A parte Silvio Berlusconi, nel centrodestra ci sono altre figure spendibili per il Quirinale.
Basti pensare a figure come l’ex-presidente del Senato Marcello Pera, gli ex-ministri Giulio Tremonti ed Antonio Martino ed il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan. Anche la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati non sarebbe male. Sarebbe un buon candidato anche Carlo Nordio.
Per il Quirinale serve una figura di questo tipo, una figura che possa bilanciare il potere della sinistra in Parlamento e nel Governo. Una figura del genere garantirebbe l’unità del Paese. Basterebbe fare un paragone con quanto accadde in Ungheria nel 1994. Il socialista Gyula Horn (il quale era un ex-comunista) divenne primo ministro ma come capo dello Stato fu confermato il liberale Árpád Göncz. Serve una pacificazione tra le parti ed un presidente della Repubblica non espresso dal centrosinistra garantirebbe ciò.