L’onorevole Gianfranco Rotondi, vicecapogruppo alla Camera di Forza Italia, è intervenuto su Radio Cusano Campus e ha analizzato il momento del centrodestra dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
“Il dubbio che la coalizione di centrodestra ancora esista è legittima. Penso che esplodano stati d’animo tenuti repressi per troppo tempo. Per quattro anni ho detto a Forza Italia che sbagliava a correre dietro a Salvini invece nessuno ha mai detto niente. Ora esplode questo stato d’animo. Non vorrei essere l’unico salviniano senza esserlo mai stato ma in questa fase stiamo esagerando in senso opposto. Diamo a Salvini tutte le colpe di una vicenda Quirinale che è stata complessa e che vede tante responsabilità ben suddivise tra tutti i protagonisti che hanno toccato palla”.
Cosa è accaduto con Berlusconi? “Mi sono fermato a quel sabato in cui Berlusconi si è ritirato e non so dire perché. Non ho condiviso il ritiro. Uno può anche non avere i numeri e non farcela. Qui però parliamo del fondatore del centrodestra che ha dato un nome ad una stagione politica dell’Italia. Montanelli avrebbe scritto tomi su tomi parlando della Repubblica di Berlusconi, protagonista da 27 anni. Un personaggio così può anche perdere ma aveva tutto il diritto di essere proposto in aula. Quando Berlusconi si è ritirato tutti nel centrodestra hanno tirato fuori, a cominciare da Forza Italia, un secondo candidato. In apparenza tutti sostenevano Berlusconi ma come si è ritirato ognuno ha tirato fuori un nome nuovo. Sono stati come la vedova che finito il funerale va a fare l’aperitivo con l’amico”.
Rotondi vorrebbe mettere subito mano alla Legge Elettorale: “Non possiamo farla alla vigilia del voto. Dobbiamo dare al Paese e al sistema politico il tempo di ristrutturarsi. Entro Pasqua bisogna mettere mano alla legge perché poi servono mesi per ristrutturare il sistema politico. Bisogna abolire questa legge che determina scientificamente la paralisi del parlamento”.
Sta tornando protagonista il centrismo? “In Parlamento di democristiani ci siamo Casini, io e Tabacci; Mattarella al Quirinale. Poi Fransceschini e Guerini al Governo. Mettiamoci anche Letta. Se balliamo solo noi o siamo i migliori ballerini o sta tornando la musica classica”.