Matteo Renzi, in un’intervista al Corriere della Sera, dice sì a Draghi al Colle, ma poi – avverte – si dovrà pensare anche al governo del dopo.
Secondo il leader di Italia Viva “Draghi sarebbe un perfetto presidente della Repubblica come è stato un perfetto premier. Se vogliamo mandarlo al Colle, tuttavia, serve la politica. Perché l’arrivo di Draghi non è stata una sconfitta della politica, ma un capolavoro della politica”.
L’ex presidente del Consiglio ricorda: “Nell’ultimo anno ogni giorno sono stato fiero di aver combattuto con gli amici di Italia viva per mandare a casa Conte e portare Draghi. Persino chi ci odia dovrebbe dirci grazie: abbiamo salvato l’Italia. Non sono dunque titubante su Draghi, ma faccio politica. Draghi è un punto di forza di questo Paese. Se vogliamo mantenerlo a Palazzo Chigi gli va data massima agibilità politica. Se vogliamo che stia al Colle va costruita una maggioranza presidenziale, ma anche una maggioranza politica per il governo del dopo. Per farlo serve una iniziativa politica, non tweet a caso”.
Quanto al voto dei 45 Grandi Elettori di Italia Viva, Renzi chiarisce: “Vediamo come evolverà il rapporto con i gruppi di Toti e Brugnaro. Diciamo che senza di noi è difficile fare un presidente della Repubblica. Ma senza di noi è proprio impossibile fare un nuovo governo. Siamo i garanti della prosecuzione della legislatura fino a scadenza naturale”. Mentre sulla candidatura al Colle di Silvio Berlusconi afferma: “Non lo vedo da quando abbiamo rotto su Sergio Mattarella. Era il gennaio 2015, esattamente sette anni fa. Mai più visto. Non lo sento da agosto. Lui ci crede, pare. Il resto del mondo ci crede molto meno”.