Dal 15 al 19 luglio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in Brasile.
Una visita di Stato che cade nell’anniversario dei 150 anni di emigrazione italiana nel Paese sudamericano, dove la nostra comunità ha una presenza importante numericamente e storicamente: 750 mila iscritti all’Aire, 30 milioni di discendenti di emigranti (molti arrivati alla fine dell’800).
La maggior parte dei connazionali sono concentrati a San Paolo e Porto Alegre, dove l’80% della popolazione è di origine italiana. La presenza del capo di Stato, il primo dopo 24 anni a tornare in Brasile (l’ultimo fu Carlo Azeglio Ciampi nel 2000), potrà essere un’occasione per i nostri connazionali all’estero per accendere un faro su alcune questioni previdenziali e fiscali di doppia tassazione non risolte (c’è anche il nodo dell’accordo bilaterale sul riconoscimento delle patenti di guida).
A livello istituzionale invece, la coincidenza della presidenza italiana del G7 e brasiliana del G20, offrirà l’occasione per approfondire le relazioni tra i due Paesi (allentate per molto tempo per il caso Battisti e recentemente dopo la presidenza Bolsonaro). Ma offrirà lo spunto per confrontarsi anche sui temi globali.
La vicinanza tra Italia e Brasile è anche economica, con un interscambio commerciale di 10 miliardi di euro (calcolo destinato ad aumentare). Durante la permanenza di Mattarella verranno sottoscritti alcuni accordi e protocolli di intesa tecnici.
Il Paese guidato da Luiz Inacio Lula da Silva nei prossimi mesi sarà al centro dello scenario internazionale: nel 2025 presiederà i Brics (il gruppo formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica altri 6 Paesi tra cui l’Iran) e ospiterà, a Belem in Amazzonia, la Cop30 sulla lotta ai cambiamenti climatici. La presidenza Lula ha dimostrato una sensibilità ambientale elevata, a partire dal grave problema della deforestazione.
Sul tavolo dei colloqui, lo sviluppo sostenibile, la lotta alla povertà, i temi regionali di crisi (Venezuela Cuba e Haiti, aree in cui il Brasile gioca un ruolo importante). E poi i rapporti tra Unione europea e Sudamerica, con il nodo dell’accordo Mercosur, ancora in stallo.
Il primo partner commerciale del Brasile è la Cina e questo crea certamente qualche problema nelle relazioni con l’Occidente. Quanto ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, il Brasile per ora non è sulla linea Ue e Nato. Lula ha condannato l’invasione di Kiev ma non ha sostenuto tutte le istanze delle risoluzioni Onu. Il Brasile ha inoltre richiamato il suo ambasciatore in Israele dopo essere stato dichiarato da Tel Aviv “persona non gradita”.
L’arrivo a Brasilia è previsto per domenica 14 luglio. Lunedì 15 gli incontri istituzionali, il primo a Palazzo del Planalto (sede della presidenza della Repubblica brasiliana). Dopo i colloqui con l’omologo Lula, seguiranno le dichiarazioni alla stampa. Quindi pranzo ufficiale a Palazzo Itamaraty (o palazzo degli Archi) che ospita la sede principale del ministero degli Affari esteri brasiliano.
Al Palazzo del Congresso Nazionale, invece colloqui con il Presidente del Congresso, Rodrigo Pacheco. Lunedì è prevista anche la visita alla mostra “Oltreoceano” di artisti italo-brasiliani in occasione del 150° anniversario dell’immigrazione italiana in Brasile. E a seguire visita all’Ambasciata d’Italia a Brasilia per l’incontro con la rappresentanza della collettività italiana e un saluto al personale dell’Ambasciata. Martedì 16 luglio sarà la volta di Porto Alegre con visita alla zona alluvionata dove sono arrivati anche gli aiuti umanitari dalla cooperazione italiana. Anche qui incontro con la collettività dei connazionali.
Mercoledì 17 luglio sarà la volta di San Paolo. La prima tappa al Museo dell’immigrazione, poi trasferimento a piedi all’adiacente Arsenale della Speranza gestito dal Sermig. A seguire visita a Edificio Italia, sede del Circolo Italiano di San Paolo, per l’incontro con una rappresentanza della collettività italiana. Nella stessa giornata il presidente vola a Rio de Janeiro, con trasferimento a Casa d’Italia, sede del Consolato Generale d’Italia a Rio de Janeiro. Poi visita della mostra del fotografo Gabriele Basilico e saluto al personale del Consolato Generale. Giovedì 18 mattina visita al Centro Brasiliano per le Relazioni Internazionali (CEBRI) e poi al Pan di Zucchero.
Dopo un incontro in albergo con una rappresentanza della collettività italiana di Rio, arrivo al Monastero di San Benedetto. Tappa anche alla città del Samba, a pochi minuti dal porto, il luogo che ospita le produzioni delle più importanti Scuole di Samba a Rio de Janeiro. Infine, visita della Biblioteca Nazionale. Venerdì 19, trasferimento al Corcovado al Cristo Redentore. Poi partenza alla volta di Salvador per la visita alla Comunità Francescana di Betania e incontro con una rappresentanza della comunità italiana presso l’albergo Fasano Salvador.
Sabato 20 partenza per il rientro a Roma.