Silvio Berlusconi al momento si trova ancora ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. I suoi medici stanno valutando le sue condizioni per capire se dimetterlo o meno. ‘Non sono ancora in grado di dirlo’, ha spiegato Alberto Zangrillo, suo medico personale.
Intanto il Popolo della Libertà oggi commenta l’incontro con il capo dello Stato al Quirinale, tenutosi ieri, martedì 12 marzo. A fare la sintesi è Daniele Capezzone, portavoce PdL, ai microfoni di Radioanch’io su Radio1 Rai: “Il Presidente Napolitano ha scritto ieri parole che fanno onore a lui e alla sua funzione di garante dell’unita’ del Paese, di riferimento per tutti i cittadini, inclusi i 9 milioni di elettori che hanno scelto Silvio Berlusconi, e che qualcuno vorrebbe considerare ‘figli di un dio minore’, mettendo fuori gioco loro e il loro leader”. Secondo Capezzone, tuttavia, "sono gravissime due cose. La prima: il fatto che, negli stessi minuti in cui il Capo dello Stato si esprimeva con buon senso e ragionevolezza, l’Anm abbia invece parlato con spirito incendiario, di fatto contrapponendosi al Presidente della Repubblica e rialzando il livello dello scontro e dell’invasione di campo da parte dell’ala integralista della magistratura. La seconda: il fatto che il Pd e il suo segretario Bersani, in due settimane, non abbiano trovato la forza per dire parole di rispetto e di civiltà politica verso Silvio Berlusconi, inseguendo una linea giustizialista e di negazione di dignità politica ad oltre un terzo degli italiani”.
Una situazione davvero difficile quella che vive il Paese in queste settimane. Anche perché è in arrivo l’elezione del nuovo capo dello Stato. E proprio su questo interviene il Cavaliere, dal suo letto d’ospedale, con una nota in cui scrive: “Per il Quirinale il centrodestra non ha bisogno di chiedere a nessuno, e tanto meno alla sinistra, ‘candidati in prestito’, perchè, dopo tanti Presidenti di un solo colore, ha invece diritto a rivendicare un candidato diverso e di altra estrazione. Il centrosinistra e’ ormai diviso su tutto – continua il leader del Pdl – e questo non meraviglia piu’ nessuno. Come non meraviglia la vera e propria guerra scatenata intorno al governo e alla presidenza delle Camere con l’obiettivo di sempre: il Quirinale”. Insomma, la sinistra non vuole perdere il Colle ma il centrodestra, con Berlusconi in prima fila nonostante il ricovero in clinica, proprio non ci sta ed è pronto a giocare la propria partita fino all’ultimo.
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