Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è capofila di un fronte contrario al ministro degli Interni Matteo Salvini e punta a disapplicare il decreto Sicurezza da quest’ultimo promosso. Ora, faccio notare alcuni “piccoli errori” che Orlando e soci stanno facendo.
In primo luogo, il decreto Sicurezza è una legge nazionale e come tale non può essere disapplicato dagli organi costituzionali, sindaci compresi.
In secondo luogo, il decreto Sicurezza è legge perché è stato votato dalla maggioranza del Parlamento ed è stato firmato dal presidente della Repubblica.
Ora, Orlando e soci definiscono tale legge incostituzionale. Sfortunatamente per loro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha firmata.
Se il decreto Sicurezza fosse stato incostituzionale, il presidente Mattarella non l’avrebbe firmato ma l’avrebbe rispedito alle Camere.
Il presidente della Repubblica è garante della Costituzione. Orlando e soci mancano di rispetto tanto all’operato del Parlamento (che ha votato tale provvedimento) quanto a quello del presidente della Repubblica.
Come ha affermato anche Nicola Porro, in un Paese normale, sindaci come Leoluca Orlando, Luigi De Magistris e soci sarebbero già stati commissariati. Oltretutto, Orlando e soci farebbero bene a pensare alle città che amministrano, le quali hanno parecchi problemi. Personalmente mi indigno di più per i rifiuti che si trovano sulle strade di una bella città come Palermo che non per il fatto che (finalmente) si respingano i migranti irregolari.