In questi giorni fa discutere quanto detto da Berlusconi a seguito di una risposta ricevuta dalla Presidente della Sesta sezione del tribunale di Napoli alla quale con signorilità ed educazione si era rivolto con queste parole: "Chiedo scusa, ma non riesco a capire il senso di queste domande". La Presidente, dall’alto del suo scranno, forse infastidita, così ha risposto: "Non c’è alcun bisogno che lei capisca". A questo punto è scaturita la replica di Berlusconi: "La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l’immunità piena". Certo è una replica pesante ma, a mio modesto avviso, solo perchè Berlusconi ha omesso, forse nella fretta ed ormai perchè esausto dall’assedio che ha dal 1994, di dire "parte della magistratura".
E’ lampante e chiaro come la luce del sole che parte della magistratura è politicizzata, non ha forse un partito e/o associazione come usano chiamarla? Non ci sono tribunali ove c’è la caccia ai fascicoli (vedasi Milano)? Non ci sono Tribunali ove le pratiche inerenti questioncine pendenti a sinistra vengono dimenticate nei cassetti? Non è forse vero che ci sono procedimenti giudiziari a differente velocità? Non è vero che la magistratura ha alzato barricate per salvaguardare la propria ed assoluta autonomia ed immunità per gli orrori ed errori che possono essere commessi? Non è altrettanto vero che siamo, per quanto concerne la giustizia, la barzelletta dell’Ue per processi che finiscono nel nulla e per altri che durano decenni? Possiamo continuare ricordando che in alcuni processi non sono stati sentiti testimoni presentati dalla difesa poichè, chissà in base a quale presunzione, dichiarati non attendibili?
Far finta di non vedere certe nefandezze è peggio che commetterle.
Che dire dell’inquisito Galan che non riesce ad essere interrogato dai magistrati? Chi ha qualche anno rammenta sicuramente che ai tempi di mani pulite un "signor "magistrato incarcerò una persona e poi, senza neanche averlo interrogato e/o visto, andò in ferie; lo interrogò dopo un mese e mezzo. Il magistrato tutt’ora opera presso la Procura di Milano.
Nonostante questo sfracello il Pd ed il m5s, forti del loro "alto senso democratico", sbraitano ad ogni sospiro e, fregandosene beatamente del responso di un referendum, continuano imperterriti, o per paura e/o per qualche possibile aiutino (mi si perdoni il peccatuccio), a difendere l’immunità dei magistrati. Sorprende che nessuno abbia avuto da ridire sulla risposta del magistrato: "Non c’è bisogno che lei capisca", sembra di essere tornati al tempo in cui un certo magistrato faceva tintinnare le manette davanti all’interrogato e poi, quando malauguratamente fu lui a sedere sulla sedia che scottava, piagnucolava, balbettava e non rispondeva; che figura. Che personaggi, arroganti quando hanno la cadrega e poi…
Napolitano anche questa volta, forse perchè troppo impegnato ad essere di parte, non ha avuto nulla da ridire sulla democratica risposta del magistrato, ma forse la condivide, in quanto sicuramente era una prassi normale nella sua amata URSS.
Ci siamo ridotti ad un paesucolo anomalo, ove vige l’inserzione AAAA Immunità cercasi; infatti ci sono coloro che godono di questo privilegio, altri che fanno di tutto per averlo e poi c’è la plebe da trattare con noncuranza. Immunità a parte, credo che il tutto si possa risolvere con una magistratura seria, laboriosa, che faccia soltanto il proprio dovere senza trasbordare, che sia assoggettata alle leggi come è logico che sia, senza dare una mano a qualcuno e non invada la funzione legislativa e, soprattutto, con un Capo di Stato eletto dal popolo e che osservi non un credo politico ma solo la Costituzione.
C’è poi la questione dei politici, ma qui la responsabilità ricade anche sull’elettorato, il quale dovrebbe scegliere i suoi rappresentanti dopo una valutazione seria e consapevole e non dettata dall’emotività, perché una volta eletti i parlamentari rimangono attaccati alla loro poltrona, anche quando il loro elettorato non li sostiene più. Se siamo un paese civile, non dovrebbe essere affatto difficile trovare la giusta armonia, anzi, sarebbe di una facilità estrema.
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