Oggi alla stazione è successo una cosa che mi ha fatto intendere un po’ meglio le ragioni di chi vota Salvini.
Stavo andando alla stazione per prendere il treno per Caserta, e appena fuori mi vengono incontro due carabinieri, di mezz’età e molto gentili. Mi chiedono i documenti, e mi dicono sia un controllo di routine. Io rimango un po’ sorpreso, ma niente di che. Segnano il mio nome su un registro, e mi lasciano andare.
Rimango lì ancora un po’ vicino a loro incuriosito, mi chiedo come mai mi abbiano fermato. Magari la camicia fuori ai pantaloni, boh, o i capelli lunghi.
Dopo di me fermano un signore normalissimo, un anziano pensionato come milioni, uno studente, tutte persone che a occhio sembrano tranquillissime. Tutti veniamo annotati su un registro, cosa che comunque non è piacevolissima.
La cosa però strana, e che noto, è che non chiedono mai i documenti a coloro che sono visibilmente stranieri, e che sono almeno la metà del totale alla stazione. In realtà dentro di me li capisco e neanche li posso biasimare: è più rassicurante chiedere i documenti a chi sicuro non ti dà problemi, che creare magari un incidente fastidioso per tutti. Ma allo stesso tempo ho pensato che uno che magari era un po’ nervoso, con problemi di lavoro, che non arrivava a fine mese poteva legittimamente dirgli: “Avete rotto le palle, a me che sono italiano mi controlli e a loro no”.