Diamo fastidio. Caspita come diamo fastidio. Ma diamo fastidio soprattutto alla Casta, a quei politici, per noi troppi, che hanno scelto di andare al Parlamento per migliorare il proprio tenore di vita, per rubare allo Stato, ai cittadini. Per imbrogliare e taglieggiare imprenditori, societa’, consorzi… Per andare in giro con Suv e aerei privati, sempre a carico dei contribuenti. Diamo fastidio ai gurka ed agli sgherri del premier di turno, agli avvocati che sono stati eletti in Parlamento non dal popolo ma dalle precise indicazioni del “Capo”. E che per ringraziare "Il Capo" devono quindi trovare cavilli giudiziari per rimandare processi, cercare di subornare testimoni scomodi, denunciare diffamazioni…
Si’, per questi "onorevoli deputati e senatori" i giornalisti devono andare in galera, perche’ hanno osato mettersi contro il Capo e i suoi sgherri. E se poi succede il “caso-Sallusti”? Ecco l’occasione buona per togliersi i sassolini dalle scarpe. Quei giornalisti che non si fanno mai i fatti loro e vanno in giro a scoprire nefandezze, abusi, tangenti, che vadano in galera e i loro giornali chiudano per sempre…
Ma sapete che tra Montecitorio e Palazzo Madama sgomitano piu’ di 100 parlamentari condannati, inquisivi, imputati e prescritti? Tocchera’ anche a loro, per lo piu’ macchiati da reati contro il patrimonio votare il ddl sulla diffamazione… E sapete chi c’e’ tra loro? Quel Francesco Rutelli promotore della raccolta di firme per il voto segreto sull’articolo 1 del provvedimento. Ossia quello che elimina il carcere per i cronisti… Lui il primo firmatario seguito da altri 19 senatori di cui non si conoscono i nomi, credo per vergogna. Non e’ la prima volta che si chiede e si ottiene in quella sede il voto segreto. Il piu’ delle volte lo si chiede perche’ si vuole andare contro le vergognose imposizioni del leader politico. Ma questa volta no, questa volta non c’e’ niente di virtuoso, di nobile e di probo. Questa volta il voto segreto nasconde soltanto l’immoralita’, l’atto indecente, tutelando la volgarita’. Il voto segreto contro la libera stampa getta soltanto una luce di fulgida vergogna sull’ineguatezza di questo Parlamento a legiferare in emergenza e con il corpo piagato dalle ferite della corruzione. Un Senato nel quale si sente urlare da alcuni senatori del Pdl:"Bisogna scoraggiare la stampa che da’ notizie e che a tavolino decide di colpire…". Scoraggiare? "Ma allora proponete 20 anni di carcere – ha sbuffato il senatore Li Gotti, avvocato, difensore di quel gran personaggio chiamato Tommaso Buscetta – Ma fatelo. Volete la chiusura dei giornali? Mandate in galera i giornalisti….".
Cari politici, volete una riforma al contrario, che premi gli imbroglioni salvandoli dal carcere e minaccia gli onesti con multe da capogiro? Volete insomma che chi avra’ abbastanza soldi potra’ comprarsi una “licenza di diffamare” e chi fa inchieste indipendenti sara’ sempre sotto la minaccia? Senatore Rutelli, ma il senatore Francesco Rutelli non e’ lo stesso Francesco Rutelli ex sindaco di Roma condannato per abuso d’ufficio il 25 settembre 2001, insieme con vari membri delle giunta a restituire lire 2.238.664.265? Sentenza confermata in appello ed in Cassazione (con un danno quantificato, secondo le indicazioni della parte attrice, in complessive 1.090.547.564 di Lire il solo Rutelli Francesco doveva restituire 301.674.228). Ma caro senatore proprio a lei Rutelli non venne applicata la pena prevista per i reati di abuso d’ufficio (reclusione da sei mesi a tre anni). Forse perché la Corte dei Conti non è un tribunale penale, fatto e’ che nessun tribunale penale, per sua fortuna, si è mai interessato della vicenda…. E lei ce l’ha ancora con i giornalisti che a suo tempo hanno svelato l’arcano???? Dimentichi, non si faccia ancora promotore di una legge-bavaglio che non rispettera’ nessuno. Perche’ noi, parlo per i colleghi che conosco e per tutti quelli che non conosco, continueremo a fare inchieste su tangenti e corruzione nel Palazzo e nella PA, continueremo a denunciare soprusi ed illegalita’, privilegi immeritati e non della Casta. E non solo della Casta… Perche’ la prima regola di chi ha voluto intraprendere questa professione e’ far conoscere ai propri lettori non solo le belle notizie ma anche le storture e gli abusi del potere. E mi creda, ce ne sono tante nel mondo. Come ha detto l’avvocato di Silvio Berlusconi, Piero Longo, a Report:”Il Parlamento deve essere la rappresentazione mediana del popolo. Perché dovrebbe essere migliore?”. Forse perché i delinquenti non dovrebbero esserci, invece di cercare addirittura rappresentanza nelle istituzioni?
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