Da mantovano di origini siciliane, ho il cuore ferito a causa di quello che è accaduto in Sicilia. Il maltempo ha fatto parecchi danni e ha mietuto tante vittime. Ha fatto danni qui al Nord. Penso, ad esempio, a quanto accaduto nei boschi del Trentino-Alto Adige e del Veneto, i quali sono stati rasi al suolo dal forte vento, o nel Lago di Garda, che ha ricevuto le acque in eccesso del fiume Adige, attraverso il tunnel-canale Mori-Torbole, che è pieno di detriti e di fango.
Anche qui nella Provincia di Mantova, in Lombardia, ove risiedo, ci sono stati dei temporali che hanno creato dei disagi. A Pizzighettone, in Provincia di Cremona, è crollato un ponte. Penso anche a quanto è accaduto in Liguria. Ha fatto danni anche al Sud. Basti pensare a quello che è accaduto ad Ischia e non solo. A Casteldaccia, nel Palermitano, sono morte due famiglie, travolte dalla piena di una fiumara. Anche a Vicari, sempre in Provincia di Palermo, c’è un morto. Si tratta di un benzinaio di 47 anni che è stato travolto da un’onda di piena del fiume mentre era a bordo della sua jeep con un suo amico, che all’inizio risultava disperso. Ringraziando il cielo, quest’ultimo è stato ritrovato vivo. C’è un disperso a Corleone e ci sono due morti anche in Provincia di Agrigento.
Questi scenari sono veramente apocalittici. Sono rimasto sconvolto quando ho saputo che sono andati perduti ben 1,2 milioni di metri cubi di legname in Alto Adige. Il danno economico e ambientale è stato gravissimo. Molti Comuni del Veneto non hanno acqua potabile.
Quanto accaduto in Sicilia mi ha sconvolto ancora di più, essendo io molto legato a quella regione. Sono morte ben 12 persone e ci sono stati danni gravissimi. Penso agli acquedotti di vari Comuni colpiti, la cui acqua è stata inquinata dal fango. Penso anche ai danni subiti anche dalle imprese siciliane. Per questo, servono misure nuove, anche straordinarie.
Per esempio, i Comuni colpiti da eventi climatici come quelli che sono avvenuti in questo periodo debbono potere fare delle deroghe al “patto di Stabilità”. Infatti, bisogna dare ai sindaci la possibilità di mettere in sicurezza i territori dei Comuni da loro amministrati. Per fare ciò, essi debbono avere mano libera. Il “patto di stabilità” non lo consente.
Il territorio italiano è molto fragile e ha bisogno di opere di manutenzione, anche ingenti. Su questo non si può discutere. Anche potare degli alberi e pulire le caditoie delle fogne può fare la differenza ed evitare certe situazioni spiacevoli. Serve anche una maggiore responsabilità, impedendo di costruire le case vicino ai fiumi. Prendendo certi accorgimenti si possono evitare le tragedie.