Quale futuro per la lingua e la cultura italiana nel mondo? Ce lo chiediamo noi come se lo chiede l’On. Angela Schirò, Pd, eletta nella ripartizione estera Europa.
Schirò appartiene a un partito che tanto danno ha fatto, in passato, alla diffusione della lingua italiana nel mondo. Quando ha governato, infatti, il Pd ha tagliato pesantemente i fondi dedicati alla promozione della lingua e della cultura italiana oltre confine. Gli ultimi cinque anni sono stati una carneficina. Chiedere agli enti gestori per conferma.
Certo, Schirò è nuova in parlamento, non era nel Palazzo la scorsa legislatura. Ma c’erano i suoi colleghi eletti all’estero col Pd, che con il loro voto hanno approvato tutte le folli scelte di quell’esecutivo, decisioni contrare agli interessi degli italiani all’estero.
Veniamo ad oggi. Nei giorni scorsi il Comitato per gli italiani all’estero alla Camera ha avviato l’esame istruttorio della relazione sull’attività svolta per la riforma degli Istituti Italiani di Cultura e sugli interventi per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero del 2017.
“A distanza di pochi mesi dall’approvazione della Legge di Bilancio 2019 – osserva Schirò -, l’occasione è stata utile per affrontare in ambito parlamentare e alla presenza del Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo le prospettive per il prossimo futuro della promozione della cultura e della lingua italiane all’estero.
Nel mio intervento ho richiamato l’attenzione sulla questione delle risorse destinate a questo settore, rilevando che il Ministro Moavero Milanesi nella relazione ha riconosciuto che, con l’esercizio finanziario 2017, «l’azione per la «Promozione della lingua e della cultura italiana all’estero ha beneficiato di significativi finanziamenti».
Tali finanziamenti – come sappiamo – sono quelli allocati dal Governo Gentiloni con il Fondo quadriennale per il potenziamento della promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo, istituito nella legge di bilancio per il 2017, e dotato complessivamente di 150 milioni di euro (di cui 20 milioni nel 2017, 30 nel 2018 e 50 per ciascuno degli anni 2019 e 2020), che ha rigenerato una serie di interventi di natura linguistico-culturale all’estero e ha rafforzato la seconda leva, quella culturale, della promozione integrata del Sistema Paese all’estero”.
Schirò fa riferimento alla manovra 2017, una legge di bilancio “elettorale”, dopo manovre lacrime e sangue per il Sistema Italia nel mondo. In ogni caso la deputata dem fa il suo dovere e svolge il suo ruolo di opposizione. Dunque insiste: “Il problema è che nel bilancio triennale dell’attuale Governo gialloverde resistono solo gli stanziamenti su base triennale previsti dai governi di centro sinistra e che per il 2021 non compare il rifinanziamento del Fondo, con il rischio di una seria regressione della presenza culturale dell’Italia all’estero. Per questa ragione, ho chiesto al Sottosegretario Merlo di sapere come si intenda affrontare il futuro e rispondere alle indicazioni del Ministro quando si augura che, prima del 2020, la consistenza degli stanziamenti possa assumere natura ordinaria, così da consentire «la prosecuzione di un efficace piano di valorizzazione dell’immagine dell’Italia all’estero». Il Sottosegretario ha rinviato la risposta ad altra sede e ad altra data”.
Schirò rivolge un “invito” ai deputati della maggioranza eletti oltre confine, “quello di lavorare unitariamente affinché venga scongiurata l’interruzione traumatica di questi processi di potenziamento iniziati con la legge di bilancio 2017, assicurando la vita del Fondo per il sostegno della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Nel corso del dibattito sulla legge di bilancio per il 2019, si è persa un’occasione importante, respingendo tra gli altri il mio emendamento finalizzato proprio ad assicurare la vita del Fondo oltre la scadenza fissata nel 2020, emendamento approvato peraltro dalla Commissione affari esteri.
A conclusione della riunione del Comitato, non posso che augurarmi – conclude la deputata Pd – che le difficoltà dei deputati della maggioranza a farsi carico di specifiche responsabilità politiche possano essere superate nell’interesse delle nostre comunità”.
La lingua italiana è tra le nostre eccellenze, la nostra cultura è un tesoro che dobbiamo maggiormente valorizzare. Come Italiachiamaitalia.it lo sosteniamo da anni. Questo governo una volta insediato si è trovato davanti solo macerie, anche per quanto riguarda il mondo dell’emigrazione, che aveva subito tagli pesantissimi, come già ricordato. “Partiamo da sottozero”, ha detto più volte lo stesso Sottosegretario Merlo, proprio per far capire che per sistemare le cose ci vorrà tempo, “chiedo pazienza ai connazionali”.
Di certo questo esecutivo ha dimostrato con i fatti di avere a cuore gli italiani nel mondo e siamo certi continuerà a farlo. Anche dando alla promozione della cultura italiana l’importanza che merita. Finalmente.