In Israele potrebbe chiudersi l’era del premier Benjamin Netanyahu. Infatti, si è creata una coalizione costituita dai centristi di Yair Lapid, dai partiti di destra, come Yamina ed Israel Beitenu, di centrodestra, dai partiti arabi e dai partiti di sinistra. Salvo imprevisti, il prossimo premier, per due anni, sarà Naftali Bennett. Poi, gli dovrà succedere Yair Lapid.
Ora, il cammino di questo Governo è ricco di incognite. Infatti, è nato contro l’attuale premier Netanyahu ed il suo schieramento politico, il quale è capeggiato dal Likud, il più grosso partito di centrodestra. Una cosa che non si deve fare in politica è fare le cose contro qualcuno. Quello che sta accadendo è esattamente questo.
Lo schieramento Bennett-Lapid-partiti arabi si è formato contro Netanyahu. I partiti che lo compongono nulla hanno in comune tra loro, se non l’essere contro l’attuale premier. Dunque, Israele rischia di avere un Governo debole in un momento delicato. Bennett non ha voluto fare l’accordo con Netanyahu per una questione personale. Come faranno gli arabi ad andare d’accordo con coloro che sostengono le politiche LGBT? Questi ultimi potrebbero avere da dire anche con Bennett.
Oltre a ciò, vi è anche la Knesset. La Knesset, il Parlamento unicamerale di Israele, potrebbe riservare molte sorprese. Infatti, nelle file dei partiti coinvolti in questo nuovo progetto politico non tutti sono d’accordo. Dunque, potrebbero esserci delle defezioni.
Insomma, il nuovo Governo israeliano potrebbe nascere già morto o potrebbe godere di una salute molto cagionevole. A questo punto, sorge questa domanda: il problema del Governo di Israele potrebbe risiedere nel sistema elettorale, che è proporzionale? Infatti, con il sistema proporzionale, vincono tutti ed anche un partito con pochi consensi può decidere la vita o la morte di un Governo.