Fa discutere il caso della Tallahassee Classical School, una scuola della città di Tallahassee, in Florida. Durante una lezione sull’arte del Rinascimento, la preside Hope Carrasquilla ha mostrato la foto di alcuni capolavori italiani, tra i quali figurava anche il David di Michelangelo Buonarroti. Alcuni dei genitori degli alunni hanno protestato ed il consiglio scolastico ha offerto alla preside due opzioni: le dimissioni immediate o il licenziamento in tronco. Il motivo di ciò è stato il presunto contenuto pornografico delle foto. Ma questo è folle.
Forse, quei genitori farebbero bene a non andare a Messina. Lì vi è una statua raffigurante Nettuno (posta sull’omonima fontana) con tanto di testicoli in bella mostra. Non dovrebbero vedere neppure la Venere di Botticelli o gli affreschi della Sala di Amore e Psiche del Palazzo Te di Mantova, che sono opera di Giulio Romano, o quelli della Cappella Sistina, altra opera michelangiolesca.
Tra l’altro, per dovere di cronaca, ricordo che il cardinale Gian Pietro Carafa (1476-1559), già capo dell’Inquisizione, contestò l’opera michelangiolesca definendola una “porcata luterana”. Nel 1555, il cardinale in questione divenne Papa col nome di Paolo IV, un Papa molto controverso, e l’opera di Michelangelo rischiò la distruzione. Alla morte dell’artista, che avvenne il 18 febbraio 1564, molte delle nudità presenti negli affreschi della Cappella Sistina furono coperte.
L’arte è arte. Non è pornografia. Nemmeno nel Medioevo si sarebbe fatta una cosa del genere. Ci si scandalizza per una foto di una statua famosa, come il David di Michelangelo, e non si dice nulla, per esempio, di chi vorrebbe fare lezioni di gender nelle scuole. Si sta rasentando il ridicolo.
Appare chiaro che vi sia una volontà di portare avanti il discorso della “cancel culture”. L’arte è una testimonianza del passato che va trasmessa. Non trasmettere l’arte ai posteri, significa gettarla nel dimenticatoio e non favorire quel processo di trasmissione delle testimonianze del passato. Una civiltà privata del suo passato è destinata all’estinzione.