Aldea navideña, cioè il villaggio di Natale. Un evento tra il sacro e il profano dove a voler ben vedere, in sottofondo si avverte anche un leggero sentore di interesse commerciale. Ma insomma, davanti alla Stella Cometa che manda incantevoli bagliori azzurri e invita alla bontà, non è il caso di stare a guardare troppo per il sottile.
Tanto più che non mancano folklore, colore, un pizzico di cultura, tanta musica e un po’ di giusta emozione, insieme a una discreta dose di chiasso. Comunque anche il chiasso ci sta: è allegria e al Caribe è di casa.
La Aldea è alla sua terza edizione e si svolge puntualmente qualche settimana prima di Natale. Quest’anno aprirà i battenti dal 6 all’8 dicembre, tre giornate di baldoria dalle sei del pomeriggio alle 10 di sera. L’area destinata è sempre la stessa: il grande piazzale dell’anfiteatro del San Juan Shopping Center a Punta Cana, la zona dei grandi centri commerciali.
Nell’Este è ormai una delle tradizioni di fine anno e richiama migliaia di affezionati da tutto il circondario: Bavaro, Veron, Macao, Hubero Alto, Laguna del Nisibon, Cabo Engaño e oltre.
Arrivano in chiassosa allegri bambini e adulti, genitori e fidanzatini, giovani, meno giovani e nonnetti stagionati. Tutti in cerca di uno svago innocente, tutti alla riscoperta delle magie legate alla leggenda del Bambino Gesù, la Grande Favola che coinvolge il mondo da oltre duemila anni.
Il Villaggio è una via di mezzo tra il mercatino natalizio, la sagra di paese, il parco giochi e la festa dei bambini. Con moltissime attrazioni, dai giochi collettivi alle attività didattiche, alla vendita di dolciumi e giocattoli, artigianato artistico e sorprese.
Il grande richiamo è il teatrino all’aperto che mette in scena veri spettacoli, di marionette o attori-bambini, con due orari al giorno, uno pomeridiano e uno serale. I temi più graditi sono le favole tradizionali e ovviamente la storia di Betlemme.
Il programma rimane comunque riservato, proprio per alimentare l’aspettativa grazie alla sorpresa, ma c’è sempre qualche lingua lunga o qualcuno che si lascia andare alle confidenze e alla fine qualcosa trapela.
Le novità infiltrate quest’anno: prima fra tutte, una vera pista di pattinaggio, notevole sforzo organizzativo che sta già facendo scalpitare i ragazzini. Poi si parla di due pieces teatrali inedite, un orto ecologico, il corso di pasticceria creativa e lo stage di manualità tessile artigianale. Quasi raddoppiato il numero dei ventorillos (le bancarelle) che offrono i bellissimi cappelli di paglia di Panama, i borsoni variopinti per la spiaggia e accessori moda dei quali la Repubblica Dominicana va giustamente fiera e che sono una tradizione apprezzata dai turisti.
Si parla anche di svariati shows di musica, giocolieri e amenità di ogni genere, adatti e pensati per tutta la famiglia.
Dulcis in fundo, il sorteggio di regali e un concorso di ballo aperto a tutti, con ricchi premi in denaro per i primi tre classificati. E per chi obiettasse che i dobloni poco si conformano con gli eventi divini, vabbè, sarà vero che il denaro non fa la felicità, però un tantino la aiuta di sicuro.