"Se il governo vuole riformare la P.a deve affrontare il nodo vero, che e’ quello delle clientele, della corruzione, del sistema di appalti e di poteri"; ed e’ necessario andare avanti "coinvolgendo e valorizzando il lavoro", avverte la leader della Cgil, Susanna Camusso.
Il tema della riforma della pubblica amministrazione annunciata dal governo Renzi si impone, il giorno dopo, tra i temi della manifestazione di Cgil, Cisl e Uil per il Primo Maggio.
Una ampia consultazione online? E’ secco il giudizio di Luigi Angeletti: "Una stupidaggine"; Ma, dice il leader della Uil, "va bene, vediamo se funziona. Pero’ poi il Governo dovra’ essere coerente: se emergera’ che gli italiani sono contrari ne dovra’ tenere conto". E comunque "non si puo’ fare una riforma contro i lavoratori: cambiare il Paese si deve e si puo’ ma va fatto insieme ai cittadini italiani, ai lavoratori", quindi anche "insieme ai sindacati che li rappresentano".
Il ministro del lavoro Poletti non vuole far polemica ma ricorda come "la storia italiana e’ la tutela puntuale di specifici interessi. C’e’ un interesse legittimo dei lavoratori e quello dei cittadini. Bisogna trovare modalita’ con cui tutti gli interessi in campo possono esprimersi", "senza sbandamenti su un versante o un altro". E aggiunge come la modalita’ on line serve a far si’ "che arrivino tutte le opinioni sul tavolo". Anche il sottosegretario all’economia ed ex sindacalista Pier Paolo Baretta chiede rispetto ai sindacati che esorta a esprimere le loro opinioni ma poi bisogna "discutere ed andare avanti con la riforma".
Sul pubblico impiego per la Cisl Raffaele Bonanni apre alla riforma ma fissa i paletti: "Se Renzi ha seriamente voglia di occuparsi dei problemi della pubblica amministrazione allora il sindacato e’ qui. Noi siamo qui. Siamo disponibili – dice dal palco della manifestazione di Pordenone -. Ma occorrono progetti chiari e trasparenti in cui tutti possano essere giudicati". Basta "teatrini che non aiutano l’Italia".
Oggi, incalza il leader della Cisl, "sembra piu’ facile parlare di permessi sindacali che di appalti sporchi, dei tanti enti inutili e dell’utilizzo di una spesa pubblica per interessi privati. Da anni abbiamo presentato le nostre proposte per contenere i costi, per rivedere la dirigenza, cambiare un moloch che avvilisce i dipendenti pubblici e ci costa tanto. Noi vogliamo che parta una stagione di crescita e di cambiamento".
"Bisogna sapere cosa si dice quando si tocca questo tema", insiste ancora Susanna Camusso: "Perche’, per esempio, domandarsi se ci sono lavoratori troppo vecchi che non usano l’informatica, ci si domandi invece chi ha creato un sistema informatico per cui oggi per comunicare da un ufficio all’altro bisogna ancora portare le carte".
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