Ancora una giornata sotto i riflettori per le Province. Il Tar del Lazio, in risposta a un ricorso avviato dalla Provincia di Avellino, ha fatto sapere che si pronuncera’ sulla costituzionalita’ delle norme di riordino prima delle prossime elezioni politiche, concedendo quindi qualche mese ancora per poter consentire di sciogliere a livello politico i nodi del decreto. Notizie di qualche rilievo sono pervenute anche dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove oggi Pdl e Lega hanno ritirato la pregiudiziale di costituzionalita’, mettendo fine a una mossa che gia’ qualche giorno fa aveva preoccupato non poco il governo. Da ultimo c’e’ l’Upi, il vero motore del mal di pancia delle Province, che nel pomeriggio e’ andato alla Corte dei Conti per presentare il complesso dei tagli imposti da spending review e legge di stabilita’.
Il pendant di oggi tra Tar e Palazzo Madama e’ emerso con evidenza dopo che si e’ appreso che il ricorso su cui si e’ espresso il tribunale amministrativo era stato fatto da Cosimo Sibilia, senatore Pdl e presidente della Provincia di Avellino. Il quale naturalmente ha accolto con estremo favore quanto espresso dal Tar sul decreto di riordino, spiegando che ”la strada del ricorso alla giustizia amministrativa si e’ rivelata, finora, l’unico elemento di chiarezza in questa sofferta e pasticciata vicenda’.
Altra novita’ di rilievo nel confronto politico innescato dal decreto di riordino e’ stato il ritiro in Commissione Affari Costituzionali del Senato della pregiudiziale di costituzionalita’, presentata dai senatori Oreste Tofani (Pdl) e Roberto Calderoli (Lega Nord), che finora aveva congelato il confronto di merito. Sereno all’apparenza il commento del ministro per la Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, il quale in Commissione ha preso atto della ‘disponibilita’ su alcuni punti controversi’, dicendosi pronto a ‘valutare tutto, a condizione che l’impianto non venga toccato’. Ma a stretto giro il relatore del Pdl del decreto, Filippo Saltamartini ha ribadito di essere pronto a riproporre la pregiudiziale in Aula, vista la presenza, ha osservato, di ‘questioni di costituzionalita’ non secondarie’, come ad esempio ‘la fine legislatura anticipata degli Enti e la necessita’ di ‘una legge rinforzata’, nel rispetto dell’articolo 133 della Costituzione, visto che le Province sono preesistenti alla Repubblica’.
Soddisfatto invece l’altro relatore in Commissione, il Pd Enzo Bianco, che ha giudicato con favore il ritiro della pregiudiziale, ‘opportuna per un esame nel merito del provvedimento’.
L’ultima tappa della lunga giornata delle Province e’ stato l’incontro del presidente dell’Upi, Antonio Saitta, con il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino. Munito di un monitoraggio sulla condizione attuale e futura degli Enti, Saiita ha prefigurato nel 2013 una condizione di coma dei servizi per il forte taglio subito in sede di spending review e legge di stabilita’, spiegando che nel 2013 solo 21 enti sarebbero in grado di garantire equilibri di bilancio, con una stima di disavanzo per circa 300 milioni di euro. ‘Quando diciamo che non siamo in grado di sostenere il taglio di 1,2 miliardi per il 2013 – ha detto il presidente dell’Upi dopo il colloquio con Giampaolino – non facciamo facile allarmismo. I dati del monitoraggio dimostrano con chiarezza che se non cambiano i numeri ci apprestiamo ad avviare il riordino delle Province con bilanci in dissesto’.
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