Avrebbero dovuto parlare di calcio, di Milan ed Inter, dei campioni della loro infanzia: Sandrino Mazzola e Gianni Rivera. Ma alla fine il ‘derby’ meneghino tra il nerazzurro Ignazio La Russa ed il rossonero Roberto Maroni si e’ svolto su un terreno forse a loro piu’ congeniale: la politica. Ed in particolare la legge elettorale. L’ex ministro della Difesa vede un accordo possibile; per il leader del Carroccio, invece, ‘non c’e’ nessuna intesa’ in vista. Eppure Pdl e Lega sembrano avvicinarsi ed, almeno al Senato, aver ritrovato una visione vicina sulla modifica del sistema di voto per le prossime politiche. Non e’ passato sotto gamba l’invito di Maroni alla Summer School del Pdl a Frascati. E le attese erano forti anche se l’invito era rivolto solo a ‘discutere’ di calcio.
Visto il contesto, chi si aspettava una ‘staffetta’ tra i due ex alleati, come quella tra Mazzola e Rivera, ai Mondiali del ’70 e’ rimasto deluso. I due politici riconoscono l’uno all’altro i meriti dei due idoli calcistici: ‘Erano complementari, due campioni. Giocavano in due ruoli diversi e la staffetta ci fu soltanto in due partite’, concordano. Ma sulla riforma elettorale il leader della Lega e’ durissimo con ‘la strana maggioranza’ di cui fa parte anche il Pdl. "Mi sembra che Pdl, Pd e Udc siano nella palude. La situazione è bloccata", sintentizza Maroni. Ed entrando nel merito le differenze tra i due modelli proposti ci sono. Maroni propone ‘preferenze e premio di governabilita’ ‘. Su quest’ultimo punto la distanza dal Pdl e’ ampia. La Russa afferma che il Pdl e’ favorevole piu’ ‘al premio per i partiti piú che al premio per le coalizioni’. La Lega e’ contraria perche’ ‘si deve dire prima delle elezioni con quale programma si intende governare, con quali alleanze e con quale premier; altrimenti si torna indietro di 20 anni’. ‘Noi diciamo no ad un premio di maggioranza che ti fa passare dal 25% dei voti al 35% dei deputati – aggiunge Maroni – Sarebbe soltanto una vera truffa’. La Russa non concorda: "In linea di principio ha ragione Maroni ma negli ultimi anni ci sono state forti critiche proprio sulle coalizioni forzate". "Noi conclude – siamo favorevoli alle preferenze, al premio ai partiti che sia di identità non esagerata".
Sulle preferenze i due sembrano trovare un’intesa. E forse si deve guardare piu’ ai punti in comune che a quelli di disaccordo. Almeno e’ quello che propone, in termini generali, La Russa. E’ necessario "mettere nero su bianco i punti dell’accordo" e quanto al metodo – spiega – "puó decidere democraticamente il Parlamento". In ogni caso, chiosa Maroni, ‘le elezioni a novembre non possono piú esserci. Mancano i tempi tecnici". Meglio tornare al calcio. Ma anche qui si riaccende il derby: ‘Io sono come Mazzola. Mio padre faceva politica ed io ho seguito le sue orme’, racconta La Russa. ‘Io – replica poco dopo Maroni – sono come Gianni Rivera: mio padre era bancario. Comunque dal punto di vista calcistico Rivera ha vinto il pallone d’oro. Mazzola arrivò secondo’.
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