Arrestata dai carabinieri a Roma la mamma di una delle ragazzine coinvolte nello scandalo delle prostitute minorenni ai Parioli. Dopo il rigetto del ricorso in Cassazione, per Sabrina D.S. e’ diventata definitiva la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma con le accuse di prostituzione minorile aggravata. La donna scontera’ la pena nel carcere di Rebibbia femminile. A notificarle l’ordine di esecuzione per la carcerazione sono stati i carabinieri della compagnia di Montesacro, a pochi giorni dalla sentenza della Cassazione che ha messo la parola fine allo scandalo portato alla luce nell’ottobre del 2013 dai carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci. La scorsa settimana la Cassazione ha confermato sette condanne per la vicenda delle due adolescenti che si prostituivano in un appartamento dei Parioli, quartiere della Roma bene.
Solo nei confronti di uno dei clienti i giudici hanno deciso di annullare la condanna e rinviare ad altra sezione della Corte d’appello di Roma. La piu’ pesante (9 anni e 4 mesi di carcere) e” quella nei confronti di Mirko Ieni, considerato il ‘dominus’ del giro di squillo in cui orbitavano le due ragazzine, che all’epoca dei fatti avevano 14 e 15 anni. Confermati anche i sette anni per Nunzio Pizzacalla, un militare ritenuto tra i ‘gestori’ del giro di prostituzione. Sono circa 6, invece, gli anni che dovra’ trascorrere in carcere la mamma della ragazzina. Nella sentenza di primo grado il gip scrisse che lei aveva un’unica preoccupazione: “non farsi domande” sulla provenienza dei 150-200 euro al giorno che la figlia le dava.
“La discesa della quattordicenne nel mondo della prostituzione – scriveva il Gip – non e’ avvenuto all’insaputa della madre ma, anzi, e’ stata incoraggiata per fini economici poiche’ sui proventi dei rapporti sessuali della figlia la madre faceva affidamento, tanto da allarmarsi per la sospensione degli introiti”. Definitiva anche la condanna per il commercialista Riccardo Sbarra (4 anni e 3 mesi), mentre al cliente Mario De Quattro e’ stata confermata la condanna a 3 anni e 5 mesi, Francesco Ferrato dovra’ invece scontare un anno e 8 mesi e l’imprenditore Marco Galluzzo 3 anni e 4 mesi. I ricorsi dei condannati sono stati dichiarati “inammissibili” o “rigettati”. Nella sua requisitoria, il sostituto procuratore della Cassazione, Ciro Angelillis, aveva sottolineato che gli imputati erano “consapevoli” della minore eta’ delle due ragazzine, del fatto che “andavano a scuola” e “non avevano la patente”. Lo scandalo del giro di prostituzione ai Parioli venne alla luce dopo la denuncia dell’altra mamma, insospettita dei tanti soldi a disposizione della figlia e degli strani messaggi che riceveva.
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