Pressing del Governo sulla Cgil perche’ condivida l’accordo tra imprese e sindacati sulla produttivita’. Nell’incontro di oggi a palazzo Chigi – che e’ ancora in corso – il presidente del Consiglio, Mario Monti si e’ augurato che ‘tutti aderiscano’ ma la Cgil ha ribadito le proprie perplessita’, espresse nei giorni scorsi dal leader, Susanna Camusso.
La crescita della produttivita’, ha detto il presidente del Consiglio, e’ l’obiettivo principale per la crescita come negli anni Novanta fu la riduzione dell’inflazione. L’accordo tra sindacati e imprese, secondo il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera che pure si e’ augurato il massimo consenso sul documento, contiene ‘cose molto concrete". ‘Ci ritroviamo molto – ha detto – nei principi e nella stimolazione degli accordi di secondo livello’. Preoccupata che la Cgil possa non firmare si e’ detta anche la titolare del Lavoro, Elsa Fornero.
La leader Cgil e’ tornata a chiedere al Governo la detassazione delle tredicesime ma Monti e’ stato netto nel dire che questo Governo ‘non se lo puo’ permettere’ a causa delle condizioni della finanza pubblica. ‘Spero – avrebbe detto secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione a palazzo Chigi – che il prossimo Governo sia meno raggrinzito’. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero ha chiesto alla Cgil se le obiezioni sono su un solo punto dell’accordo e su quale ma Camusso avrebbe ribadito che ci sono diversi punti di perplessita’ per il sindacato.
Via libera sul documento e’ stata confermata dal numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni: ‘Siamo riusciti a definire – ha detto – quello che serve per ridare slancio al Paese. L’accordo serve a dare forza ai salari, ecco perch‚ insisto per detassare gli accordi di produttività. Anche lo Stato avrà piú entrate’.
Il leader Uil, Luigi Angeletti ha ribadito la richiesta di una detassazione che sia strutturale perche’ ‘la mancanza di certezza rende difficile l’incentivazione’ mentre il numero uno dell’Ugl, Giovanni Centrella ha detto che l’accordo e’ ”importante non solo per l’economia ma anche per i lavoratori’.
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