Made in Italy taroccato, come distinguerlo da quello vero? Beh, per la stragrande maggioranza degli italiani è facile riconoscere, per esempio, un parmigiano doc da uno contraffatto. Ma non per tutti è così, e in particolare non lo e’ per gli stranieri. La tecnologia viene ora in aiuto del made in Italy originale, con un’applicazione intelligente: si chiama “Made in Italy – Tap to scan", è completamente gratuita e si trova su App Store. E’ stata sviluppata da Tower Technologies, azienda specializzata nel settore applicazioni mobile. Nella presentazione dell’applicazione, si legge: “I prodotti italiani sono rinomati nel mondo per qualità, innovazione, gusto e design. Quando nel mondo si desidera un prodotto speciale, esclusivo, di classe, ci si rivolge all’Italia. Auto, scarpe, borse, cibo e tecnologia sono alcuni esempi della nostra eccellenza. Quando nel mondo si cerca un prodotto da imitare, si imita un prodotto italiano. L’obiettivo di quest’app è di creare una coscienza italiana, di favorire la diffusione e l’utilizzo del Made in Italy. Leggendo il codice a barre di un prodotto italiano potrete fare un acquisto consapevole. Il marchio Made in Italy ha delle specifiche connotazioni a livello legislativo. Per qualificarsi, un prodotto dev’essere stato interamente prodotto o sostanzialmente trasformato in Italia”.
Alessandro Zummo, di Tower Technologies, spiega a ItaliaChiamaItalia: “La nostra app è di grande aiuto per risolvere il problema dei prodotti tarocchi ‘italiani’. Essi, infatti, non sono di per sè illegali (infatti non sono dei falsi), ma usano strategie atte a trarre in inganno il consumatore (colori, nomi,…)”. E’ il fenomeno del cosiddetto italian sounding, di cui tante volte abbiamo parlato su ItaliaChiamaItalia. Il made in Italy contraffatto fattura ogni anno 50 miliardi di euro, il doppio del made in Italy originale.
“Con la nostra app – prosegue Zummo -, inquadrando il codice a barre di un prodotto, viene mostrato il nome dell’azienda che ha registrato il codice stesso, se italiana. Se l’azienda è straniera, una X rossa mette in guardia il consumatore. I produttori esteri, infatti, registrano il codice a barre nel loro Paese”. Da dove è arrivata l’idea? “Da qualche tempo – continua Alessandro Zummo a colloquio con il nostro quotidiano online -, in particolare da quando si è fatta sentire la crisi, i media parlano sempre più di Made in Italy e di come si debba difendere l’italianità di un prodotto. Non abbiamo però mai visto niente di pratico. Abbiamo voluto così dare il nostro contributo con qualcosa che metta il consumatore in grado di effettuare una scelta consapevole. Ci piacerebbe, in futuro, che l’app diventi una vera e propria vetrina dei prodotti italiani più rinomati nel mondo, corredati di informazioni e fotografie. Per far questo, però, avremo bisogno del supporto delle aziende che hanno veri prodotti "Made in Italy". Ottima iniziativa quella della Tower Technologies, cui rivolgiamo i nostri complimenti e il nostro grazie, anche a nome di quei tanti imprenditori che faticano per offrire un prodotto rigorosamente made in Italy e troppo spesso si vedono tagliare le gambe da una concorrenza spietata su prodotti che di tricolore non hanno assolutamente nulla.
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