Romano Prodi scioglie la riserva a decide di rendere pubblico il suo Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. “Anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie, tuttavia per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull’esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio sì – afferma in una nota l’ex presidente del Consiglio -, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale”.
“Un sì – aggiunge – naturalmente rispettoso nei confronti di chi farà una scelta diversa. Dato che nella vita, anche le decisioni più sofferte debbono essere possibilmente accompagnate da un minimo di ironia, mentre scrivo queste righe mi viene in mente mia madre che, quando da bambino cercavo di volere troppo, mi guardava e diceva: ‘Romano, ricordati che nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone'”.
Secondo Prodi “una modesta riforma costituzionale” è stata trasformata “in una sfida pro o contro il governo, una rissa che ha trasmesso in Italia e all’estero un senso di debolezza, qualsiasi sarà il risultato di questo referendum”, mentre la “decisione sul contenuto della riforma” avrebbe dovuto essere “saggiamente” separata “dalla sorte del governo”.
LE REAZIONI Matteo Renzi è felice per la scelta di Prodi ed è ottimista sul referendum: “Fatemi dire grazie a Prodi che voterà sì, pur non condividendo tutto, ma riconoscendo che c’è un’esigenza del Paese”. Fonti di palazzo Chigi spiegano che il referendum sarà un testa a testa, la vittoria sarà decisa da “qualche migliaio di voti, forse un migliaio”. Anche per questo l’annuncio di Romano Prodi di votare Sì è ritenuto “importantissimo”.
Luigi Zanda, presidente dei senatori del Pd, commenta da Trieste le affermazioni di Prodi: “Romano Prodi ha gia’ fatto tanto per l’Italia ed e’ stato sempre un uomo di parola. Sa che l’obiettivo di questa riforma e’ lo stesso obiettivo dell’Ulivo. Io credo che le parole di Prodi di oggi siano un contributo importante alla coesione del nostro Paese”.
Per Gianni Cuperlo le parole di Prodi sono rigorose e meditate. La sua decisione di votare Sì aiuta “a riportare il confronto degli ultimi giorni nei binari del rispetto verso le diverse posizioni e della chiarezza sulla posta in gioco nel referendum di domenica”.
Pierluigi Bersani al Tg3 commenta: “Io non succhio l’osso e neanche il bastone e soprattutto non mi turo il naso e non lascio il No alla destra”. Su Twitter il senatore del Pd, Franco Mirabelli, cinguetta: “La scelta di Prodi per il sì rende ancora più incomprensibile la scelta di Bersani: resta il solo protagonista dell’Ulivo a votare no!”.
Dalle parti del centrodestra, tutto schierato per il No, tagliano corto: Prodi vota Sì? Un altro buon motivo per votare No.
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