«Una vittoria della vita; un passo in avanti della scienza a tutela della vita». Così il centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano commenta il risultato del referendum svizzero per la legge sulla procreazione assistita. La vittoria del sì apre all’introduzione della diagnosi preimpianto (DPI) sugli embrioni per le coppie che hanno una grave malattia genetica o che hanno provati problemi di infertilità.
«La Svizzera si allinea all’Europa nel riconoscere l’importanza che questo tipo di diagnosi ha nel difendere la salute della donna e del nascituro», spiega Michael Jemec direttore medico di ProCrea. Infatti, «la DPI permette di individuare gli embrioni che possono dare esito ad una gravidanza riducendo i tentativi e salvaguardando la donna da ulteriori terapie, ma soprattutto consente ad una coppia portatrice di una grave malattia genetica di evitare che quella malattia possa essere trasmessa al nascituro. Siamo davanti ad un importante passo che la Svizzera ha deciso di compiere nella direzione di poter offrire alle coppie che sono alla ricerca di un figlio tutto il supporto necessario per avverare il loro sogno».
ProCrea, che ha al suo interno un laboratorio di genetica molecolare, è un centro che fa della ricerca un punto di forza. Aggiunge Jemec: «Le scoperte che vengono fatte in questo campo non vogliono rappresentare un elemento per introdurre delle discriminazioni e neppure per arrivare a determinare prima le caratteristiche del proprio figlio, ma sono uno strumento diagnostico per migliorare le condizioni di salute. Sono uno strumento in più al servizio della vita».
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