“L’assoluta mancanza di collaborazione del Cairo indusse subito sospetti su un coinvolgimento del governo egiziano. Ma anche da Londra solo risposte evasive. A confermare il quadro emerso sia dalle indagini che dalla testimonianza dell’allora premier Matteo Renzi – si legge su Avvenire – stavolta è un altissimo funzionario dello Stato italiano.
Davanti ai giudici della Corte d’Assise di Roma, per il processo sull’omicidio di Giulio Regeni, parla Elisabetta Belloni, attuale direttrice del Dis (il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), all’epoca dei fatti capo di gabinetto e poi segretario generale della Farnesina”.
“Dalle autorità del Cairo non sono mai arrivate apertura su responsabilità egiziane sulla vicenda di Regeni” le parole di Belloni al processo a carico di quattro 007 egiziani. La direttrice del Dis ricostruisce i giorni in cui si consumò il dramma del ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in una villetta al Cairo in uso ai servizi: “Ci siamo resi conto della mancanza di collaborazione egiziana. Il sospetto di un coinvolgimento degli apparati egiziani lo abbiamo avuto tutti”.
Il processo riprenderà il 10 ottobre e verranno ascoltati l’ex ministro degli Esteri, Gentiloni e la tutor di Regeni all’università di Cambridge.