"Credevamo di esserci assuefatti, e invece l’onorevole D’Alema riesce sempre a stupirci". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. "Il profeta dei ribaltoni e delle grandi alleanze di ‘emergenza nazionale’, esponente di spicco di quella parte politica che mentre architettava con i compagni finiani piani (fallimentari) per far cadere il governo teorizzava la possibilità di proseguire la legislatura con maggioranze alternative a quella scelta dagli elettori, declama in Parlamento l’articolo della Costituzione che conferisce al Capo dello Stato il potere di scioglimento delle Camere omettendo il piccolo particolare che prima di sciogliere le Camere il Capo dello Stato dovrebbe verificare che sia venuta meno la maggioranza in carica. La verità – conclude Quagliariello – è che D’Alema è rimasto affezionato alle categorie che vigevano nelle ‘democrazie popolari’ e usa la Costituzione a piacimento come una foglia di fico dietro la quale nascondersi. D’altra parte c’è da comprenderlo: nella sua scuola gli hanno insegnato che la Costituzione sovietica era la più democratica del mondo…".
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