Pensavamo che fosse specialita’ del Cavaliere il farsi male da solo. Ma si vede che il demiurgo, forgiando con le sue mani le belle statuine che gli dovevano fare da cornice, ha infuso alla creta anche qualche suo vizio mortale, e di certo quella ingente dose di vanita’ che lo ha accompagnato per tutta la vita e che in vecchiaia lo ha reso preda di facile sarcasmo oltre che di irreversibile impopolarità.
E cosi’ l’approssimarsi delle primarie, invece di consacrare in maniera inequivocabile l’unico personaggio politico degno di stima e di fiducia in un Pdl allo sbando, l’infaticabile segretario Angelino Alfano, che lotta da tempo per restituire decoro e consistenza al partito; l’approssimarsi delle primarie, dicevamo, vede sfilare una passerella di improbabili candidati, più o meno mediatici, affetti dalla stessa malattia del Berlusca, presuntuosamente convinti di poter contare qualcosa.
E in tre cose potranno di certo contare costoro: nella sicura dispersione dei voti, nello sbandamento degli elettori che chiedono un nuovo leader autorevole e non una squadra di calcio, nell’ironia della sinistra che gia’ si diverte a mostrare le debolezze dell’organizzazione.
Forse diecimila firme sono facili da registrare, e bisognava alzare il tiro. Forse Alfano e’ troppo democratico, e con certi personaggi serve il segno del comando. Forse bisognerebbe spiegare a Meloni, a Biancofiore, a Santanche’, a Mussolini, che si vota per il candidato premier, per chi deve rappresentare il Paese in Europa e nel mondo, e se vent’anni fa siamo partiti alla grande, adesso non ci va proprio di vedere il remake di "Piccole donne crescono" sceneggiato e interpretato da attrici di scarso rilievo e qualcuna pure da rottamare per raggiunti limiti d’età. Ci dispiace che tocchi proprio alle donne il ruolo delle comparse.
E per non rinnegare la nostra storia di femministe convinte, ci mettiamo dentro anche quell’anemico sconosciuto Samori’, ultimo dei vanesi, venuto fuori come un coniglio chissa’ da quale magico cappello, a proclamarsi nuovo con una faccia gia’ vecchia. Che non sia un infiltrato della sinistra? Ci verrebbe da crederlo, considerata la sfacciataggine con cui muove critiche gratuite al principale candidato, invece di mostrarsi pronto a sostenerlo comunque.
Si ritirino dunque costoro, e diano spazio e contributo personale alla vittoria di Alfano, chè gli elettori alla fine sapranno apprezzarli, come merita chi in politica riesce a vedere lontano e non sempre nel proprio specchio.
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