Maria Saladino, candidata alle primarie del PD, denuncia che la sua candidatura è stata osteggiata dai big del partito e occultata dai media: “La mia candidatura è sicuramente fuori dagli schemi – ha affermato Saladino parlando a Radio Cusano Campus -. E’ una candidatura fuori dal sistema partito, quello che ha portato il PD al livello di popolarità che ha raggiunto”.
“Probabilmente la mia candidatura è stata oscurata perché può destare un tantino di preoccupazione. Io ritengo che la mia candidatura sia un valore aggiunto, probabilmente chi non se l’aspettava è rimasto male”. “Non ricopro incarichi parlamentari, non servono incarichi politici per essere grandi, si è grandi in mezzo alla gente, forse è quello che è mancato al PD fino ad oggi”.
“Il progetto con il quale mi presento si chiama Piazza Dem, è la startup della politica nata nei garage come Google e Amazon ed è l’associazione politico-culturale di cui sono presidente, da lì è venuta la mia richiesta di candidatura alle primarie. La mia candidatura è basata sul rinnovamento anche perché il mondo sta cambiando e non bisogna perdere tempo. Ho chiesto ufficialmente ai miei rivali gentiluomini di desistere dal candidarsi, ma mi pare che la risposta sia stata quella di nascondere la mia candidatura. Sicuramente dopo il 12, appena saranno ufficializzate le candidature, avrò le pari opportunità per uscire fuori con la mia candidatura”:
Saladino si è iscritta al PD nel 2014, in piena epopea renziana. “Ho creduto molto in un progetto che potesse essere di cambiamento, ma ho visto che non si è tradotto nei fatti. Sono rimasta delusa, da giovane, da donna, da politica che crede nel cambiamento”.
“Renzi vuole uscire dal partito? Lui è una persona molto intelligente e intuitiva, se ha pensato di fare una cosa del genere è perché pensa che nel PD non ci sia più nulla. Io invece sono convinta che questo sia un errore, perché il PD deve tornare alle radici, ad essere il partito del popolo. Un PD che svolti a destra e che vada verso un progetto macroniano lo vedo come un fallimento. Ritengo che non si debbano mettere insieme dei pezzi, il PD deve rimanere qualcosa di unico, è l’unicità che lo ha contraddistinto negli anni. Io dico che voglio un partito-Paese, perché il PD a mio avviso è un partito-Paese”.
Calenda dice di sospendere il Congresso fino a dopo le europee: “Assolutamente no, è una cosa ridicola questa. Siamo in un momento in cui qualcosa sta per cambiare e si decide di congelare il congresso. Ritengo che il PD debba dare una risposta forte alla gente, tutta quella che ha votato al buio per protesta a causa di tutti questi condizionamenti dettati dall’alto, non dal basso e dalle piazze reali”.
Sui rivali alle primarie. “Sono persone rispettabilissime che sicuramente hanno lavorato tanto in questi anni perché l’Italia è stata esposta a situazioni non da sottovalutare. Però la fotografia dell’Italia di oggi e del PD di oggi dicono tutto. Ritengo dunque che si debba cambiare e andare oltre. Siamo di fronte ad un messaggio populista che sta riempiendo le piazze e se continuiamo con questo sistema-partito non andiamo lontano. Dobbiamo iniziare a guardare oltre i tatticismi, perché sotto i tetti delle case non c’è il congresso del PD, c’è gente che non lavora e non può comprare il pane”.
Sulla questione del dialogo col M5S. “Rispetto all’ipotesi di un’alleanza col M5S, se qualcuno del M5S ad oggi avesse dimostrato qualcosa probabilmente avrei pensato che chi fa cose buone per gli italiani sarebbe stato da guardare. Io non guardo ai 5 Stelle perché non vedo nulla, vedo un continuo messaggio di pubblicità elettorale, non ho visto fatti fino ad oggi. Se continuiamo a guardare a destra o da altre parti perdiamo l’orientamento”.