Trasparenza delle spese via Internet, o meglio prove di trasparenza. In tempi di antipolitica e di social network, i 5 candidati alle primarie del centrosinistra si sono sfidati on line sui contributi ricevuti e sulla rendicontazione delle spese della propria campagna, che non puo’ superare i 200mila euro.
Il record delle donazioni on line, comuni cittadini che hanno autorizzato la pubblicazione, va a Matteo Renzi con 180mila euro, seguito da Pier Luigi Bersani (11.252 euro di sottoscrizioni+72.852 di bonifici), Nichi Vendola con quasi 27mila euro, poi Bruno Tabacci (15.350) e ultima Laura Puppato (5.519).
Il codice di comportamento dei candidati impone a ciascun candidato di comunicare, ogni settimana, al Collegio dei Garanti e di pubblicare on line, sul proprio sito, e far pubblicare sul sito ufficiale delle primarie, ogni contributo superiore a cinquecento euro. Solo Bersani, Renzi e Vendola rendicontano sul sito le proprie spese anche se con un certo ritardo e non per tutte le iniziative.
Ecco, candidato per candidato, contributi e spese pubblicate on line dai 5 sfidanti alle primarie.
PIER LUIGI BERSANI. Sul sito del segretario del Pd risulta, ad oggi, che i bonifici bancari a sostegno sono pari a 72.852 euro ai quali si aggiungono 11.552 euro di donazioni on line. Le uscite rendicontate risultano: 1640 euro di invio di sms, 1214 di grafica per brochure e adesivi, 2.004 euro per i manifesti dell’iniziativa di Palermo. 2.618 euro e’ costata la manifestazione di Ginevra mentre per l’affitto del teatro di Palermo sono stati spesi 3504 euro. Risulta un noleggio di auto con conducente per 2345 euro e un rimborso spese per i coordinatori del comitato di 1010 euro. L’affitto della sede del comitato romano e’ di 18.159 per il quale sono state spese 2.060 euro per la pulizia e 743 euro per la cancelleria.
MATTEO RENZI. Le entrate risultato 180mila euro dai donatori on line, che hanno consentito a far pubblicare il proprio nome, e 150mila euro donati alla fondazione Big Bag nelle iniziative di sottoscrizione, compresa la cena con esponenti della finanza e delle banche a Milano. Quanto alle spese, sono certificati 694 euro per biglietti del treno e taxi; 7.270 euro per la ‘discesa in campo’ nella manifestazione del 13 settembre a Verona. Della manifestazione alla Leopolda viene rendicontata la spesa di 950 euro per polizza Rcg e polizza infortuni e infine 726 euro per il noleggio e allestimento teatro manifestazione Catania. Per le sedi dei comitati, l’affitto di novembre della sede di Firenze risulta di 3mila euro mentre la sede di Roma costera’ di affitto sino al 10 dicembre 11mila euro. Il sito web costa 10mila euro mentre per la benzina e la manutenzione del camper la spesa certificata e’ di 6875 euro.
NICHI VENDOLA. Le donazioni on line sono 352 per un totale di 22.925 euro, alle quali vanno aggiunte quelle di chi non ha voluto essere pubblicato sul sito: 87 donazioni per 3.762 euro per un totale di 26.687 euro. Le spese certificate sul sito sono per un totale di 36.122 euro e vanno dai 3166 euro per la sede del comitato alle 19 manifestazioni nelle varie citta’ italiane, da Ercolano (4.791 euro) a Roma (2.057), da Milano (6.645) a Catania (996). Per gli spot audio, Vendola certifica di aver speso finora 314 euro.
COSA MANCA. Sui siti di Bersani, Renzi Vendola sono comunicate solo le spese sostenute dal comitato. Non sono indicate ne’ le spese sostenute da supporter dei vari candidati, ad esempio l’offerta di sedi per iniziative elettorali o cene. Cosi’ come non sono pubblicate le spese sostenute dai comitati locali dei candidati.
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