La pandemia ci ha messo di fronte alle nostre fragilità, talvolta lasciando in difficoltà anche professioni che non temevano di conoscere crisi. Nella situazione attuale in cui è possibile usufruire di molteplici servizi a fronte del pagamento di rate mensili il rischio di sovraindebitarsi per molte famiglie è davvero dietro l’angolo, con prestiti che si sommano l’uno all’altro e che possono finire fuori controllo. Una soluzione interessante è quella rappresentata dal consolidamento debiti che permette di unificare le rate dei vari prestiti in una soltanto, una forma di finanziamento agile e pratica, che permette di interfacciarsi con un unico soggetto creditizio. Oggi vedremo di cosa si tratta e quando conviene.
Consolidamento debiti: come funziona?
Il consolidamento debiti è stato introdotto nel 2011 con il DL 212/2011. Si tratta di una forma di finanziamento che, come abbiamo accennato, accorpa in una rata unica mensile inferiore gli importi di prestiti diversi. Una soluzione che consente di avere condizioni di debito meno onerose per la famiglia avendo la rata unica a fronte di un tasso d’interesse simile se non addirittura inferiore un periodo di ammortamento più lungo.
Può essere richiesto sia da persone fisiche che giuridiche aventi a carico mutui casa e prestiti. Le persone devono poter fornire garanzie di reddito a dimostrazione della possibilità di sostenere quanto richiesto. Per questo motivo il consolidamento debiti lo possono richiedere anche i disoccupati (non solo lavoratori) qualora presentassero garanzie idonee all’ente creditizio. Pensionati e dipendenti pubblici o statali possono portare a garanzia la cessione di un quinto dello stipendio. C’è un caso in cui il consolidamento debiti non è previsto: quello in cui le condizioni economiche in cui versa la persona sono di estrema difficoltà, ovvero prive di reddito e/o garante. Inoltre, non devono esserci segnalazioni di cattivo pagatore. Talvolta la banca può richiedere, oltre alla presenza di un garante, la firma di una cambiale per l’ammontare totale o parziale del finanziamento, sempre per tutelarsi.
La pratica di consolidamento debiti può essere svolta anche online. Questo permette di confrontare diverse opzioni presenti sul mercato; solitamente è presente un servizio di assistenza telefonica e/o telematica: la tecnologia ha fatto passi da gigante per quanto riguarda il contatto interpersonale e la sicurezza dei pagamenti, grazie allo sviluppo e all’evoluzione dei suoi sistemi.
Quali documenti sono necessari
La documentazione richiesta è la stessa che si presenta normalmente quando si richiede un prestito personale: oltre al documento d’identità, i dati anagrafici del richiedente e il codice fiscale, tutti quegli elementi che sono di garanzia per l’ente bancario. Inoltre è necessario fornire i cosiddetti conteggi estinti, i calcoli dei debiti che ancora si devono versare, necessari per riformulare il nuovo finanziamento.
Il contratto: cosa deve contenere?
Gli elementi che devono essere presenti all’interno di un contratto di consolidamento debiti sono:
- Dati e contatti dell’istituto di credito che finanzia.
- Ammontare del finanziamento.
- Definizione esatta delle rate. Numero, finanziamento, importo sia singolo sia complessivo.
- TAEG. Il tasso annuo effettivo globale è un dato che indica il costo effettivo del finanziamento. Il contratto non deve solo presentarlo ma indicare come è stato calcolato.
- Modalità di erogazione.
- Tassi d’interesse.
- Prezzi e condizioni.
- Garanzie richieste.
- Eventuali coperture assicurative necessarie.
Questi gli elementi cui prestare attenzione quando si decide di sottoscrivere il consolidamento debiti. Una nota sull’istituto bancario che si sceglie: sarà utile informarsi sulla sua reputazione e solidità, elemento da non dare per scontato per qualsiasi operazione bancaria, ancora di più quando si tratta di un’operazione come il consolidamento debiti.
Consolidamento debiti: quando conviene
Vediamo infine pro e contro del consolidamento debiti, per avere una chiara percezione di quando può essere la soluzione migliore. I vantaggi risultano essere:
- Necessità di interfacciarsi con un un’unica controparte.
- Una sola rata che comprende tutti i pagamenti.
- La gestione delle pratiche risulta semplificata.
- Dilazione dei pagamenti nel tempo.
- Importo minore grazie all’unificazione dei pagamenti.
Ci sono, tuttavia, dei fattori da considerare che possono essere di svantaggio, ovvero:
- La stipula del nuovo contratto non è gratuita: si va incontro a nuove spese, quelle che si sostengono normalmente quando si richiede un prestito.
- L’accesso non è facile da ottenere.
- Essendo il piano di ammortamento più lungo, il pagamento degli interessi incide maggiormente.
In sostanza, si ha un nuovo progetto e in quanto tale le condizioni che si trovano sono rinegoziate più a misura del contraente, con un’alleggerimento complessivo. Da valutare con serenità.