Tsakhia Elbegdorj, presidente della Mongolia, ha annunciato che presto il parlamento del Paese asiatico voterà un protocollo sulla pena di morte per cancellarla dalla Costituzione. Lo Stato non deve interrompere la vita delle persone perche’ chi uccide fa un errore ma le istituzioni non devono fare lo stesso errore", ha sottolineato il presidente mongolo, affermando che nel suo Paese c’e’ stato senza dubbio un uso ingiustificato dell’uso della pena di morte per colpire gli oppositori politici.
Parole che Elbegdorj ha pronunciato durante la consegna del premio ‘L’abolizionista dell’anno’ che l’associazione Nessuno tocchi Caino gli ha conferito per aver introdotto nel 2010 una moratoria delle esecuzioni capitali. Il vicepresidente del Senato, Emma Bonino, che ha premiato il presidente mongolo, ha sottolineato che "si tratta di un riconoscimento molto importante perche’ l’Asia in generale e’ un continente nel quale e’ piu’ difficile introdurre elementi di moratoria sulla pena di morte".
"Il nostro Paese – ha detto ancora il presidente della Mongolia – e’ uscito da un regime comunista ed ora siede nel consesso delle democrazie. E vuole estendere i propri principi di liberta’ anche a quei Paesi come la Libia e lo Yemen dove i regimi si oppongono alle richieste di dignita’ che arrivano dal popolo".
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