Tornano a farsi sentire i soldatini di partito, ovvero alcuni eletti all’estero nei partiti romani. E’ il caso questa volta della senatrice Francesca La Marca, eletta con il Pd nella ripartizione del Nord e Centro America, che affrontando la questione del premierato denuncia “il totale disinteresse e la scarsa considerazione che questo governo ha per milioni di cittadini italiani che vivono fuori dai confini nazionali”.
La senatrice attacca il ministro delle Riforme, Elisabetta Casellati, che ha semplicemente spiegato che la questione del voto degli italiani all’estero verrà affrontata nella legge elettorale e non nella riforma costituzionale, cosa che – al contrario di quello che dice La Marca – segnerebbe il percorso definitivo verso la piena partecipazione degli italiani all’estero all’elezione del premier.
Infatti, una volta approvata la riforma costituzionale, i partiti trasversalmente anti italiani all’estero, non avrebbero nessuna chance di far pesare meno il voto degli italiani nel mondo attraverso la legge elettorale.
La Marca ha cominciato a sparare ad alzo zero contro l’esecutivo, fingendo di dimenticarsi che l’attacco agli italiani nel mondo arriva in maniera trasversale, da settori del centrodestra ma soprattutto da settori del centrosinistra.
Infatti, sono soprattutto alcuni costituzionalisti targati Pd Stefano Ceccanti, Claudio Petruccioli ed altri esponenti del centrosinistra) a sostenere che il peso del voto degli italiani nel mondo non possa seguire la logica dell’uno vale uno. Insomma, a sinistra c’è chi vorrebbe che il voto degli italiani all’estero valesse meno rispetto al voto degli italiani residenti in Italia.
Siamo alle solite: alcuni soldatini di partito, anziché lavorare per cercare l’unione tra gli eletti all’estero almeno in questo contesto e smascherare chi usa gli italiani nel mondo per affossare il premierato, politicizzano la questione dando la colpa all’altro schieramento, quando – come abbiamo visto – anche la loro parte politica vuole limitare il peso del voto degli italiani nel mondo.
Ancora una volta c’è una grande differenza di atteggiamento politico: come MAIE noi siamo sempre dalla parte degli italiani all’estero. Invece altri manipolano, speculano con posizionamenti politici che nascondono un’amara realtà, ovvero la paura di non essere ricandidati dal proprio partito se dicono le cose come stanno. Ad oggi, in questo caso, è la Senatrice La Marca ad incarnare questa triste ipocrisia politica.
Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE